Il suo nome è Alessandro Mereu, ma ormai tutti lo chiamano Don Alemanno! Fumettista di livello nazionale è il creatore del dissacrante Jenus, fumetto di forte satira religiosa, con protagonista una reinterpretazione del Messia.
Un giorno Dio, nel tentativo di riparare ai mali dell’uomo e ricondurlo sulla retta via, invia sulla Terra, per la seconda volta, il suo unico figlio, Jenus. Ma nel fare ciò, commette un grave errore. Infatti nel volo in picchiata verso il Pianeta Terra, Dio gli dà forma umana troppo presto, facendolo sfracellare al suolo. A causa dello schianto, Jenus perde la memoria. E così che, uscito dall’ospedale con una profonda amnesia su ogni principio e regola di natura religiosa, inizia la sua vita come “colui che ha tutte le risposte, ma non se le ricorda”. In compagnia dell’Agnello di Dio Angius, fedele amico fin dall’infanzia, ma di cui non si ricorda, che lo guida e lo consiglia cercando di fargli recuperare la memoria, comincia la sua avventura nel mondo terrestre.
Il suo blog è stato nominato ai Macchianera Award 2013 come “Miglior Rivelazione”, classificandosi secondo. Al Lucca Comics 2014 è stata annunciata l’uscita di Jenus – Il gioco nato dalla collaborazione di Don Alemanno e Immanuel Casto.
Oltre che formidabile fumettista, Don Alemanno è anche il cantante di una band metal sarda, gli Holy Martyr. Sotto gli occhi dei Nerd Attack, in occasione dell’Etna Comics 2016, si è esibito in qualità di special guest durante il live dei Parimpampum, cantando in giapponese la sigla di Hokuto no Ken.
Martedì 8 Novembre Don Alemanno sarà ospite di Nerd Attack, trasmissione di Radio 102, che andrà in onda dalle ore 21.00.
È raro, ma ogni tanto accade. Ho visto un film di cui già sapevo la trama. Più che altro perché deriva da un libro. Ho visto Inferno, del regista Ron Howard con Tom Hanks, basato sul libro di Dan Brown. Nonostante conoscessi la storia, sono rimasto particolarmente colpito, sia per la bellezza visiva, che va detto, rende molto visto che tutti i libri di Dan Brown, vuoi o non vuoi, sfociano nell’arte e nella visione diversa di opere artistiche.
In questo film, il terzo della serie iniziata con Il Codice Da Vinci, l’Italia è predominante. Un vero spot per il nostro paese, che grazie a Firenze ed al sommo poeta Dante, è più che centrale in tutta la trama. Grazie al film di Ron Howard possiamo osservare da vicino il Palazzo Vecchio di Firenze, oltre allo spettacolarità della “Battaglia di Marciano” di Vasari nel Salone dei Cinquecento. Da non sottovalutare anche le altre location come Venezia e Istanbul.
La storia regge, è ben scritta e tutte le indicazioni infernali sono ben caratterizzati. Sicuramente un film ben fatto, ma quello che mi ha fatto storcere il naso è proprio il fatto di conoscere il libro e quindi la storia. Non ci giro troppo intorno, ma non mi va di rovinare l’esperienza a chi non l’ha visto, ma il finale è diverso. Dettaglio non trascurabile.
In conclusione, il film che chiude la trilogia del Professor Robert Langdon è molto piacevole, lascia lo spettatore sbalordito dal punto di vista visivo, merito delle pazzesche bellezze presenti nel nostro territorio. La continua simbologia tra la storia e la vita di Dante permettono di conoscere meglio la nostra storia, che, purtroppo, troppo spesso sottovalutiamo.
Il responso è positivo, anche se c’è l’amaro in bocca della storia modificata, ma è raro. Si sa, ormai siamo abituati a vedere prima i film. Per noi Inferno merita 3 occhialini su 5.
Il Palermo Comic Convention ritorna da venerdì 2 a Domenica 4 Settembre 2016 alla Fiera del Mediterraneo; un grande festival dedicato al mondo del fumetto e della graphic novel. Un grande evento che porterà in Sicilia il meglio dell’editoria di settore, star del fumetto internazionale e ancora mostre, workshop, masterclass, anteprime e conferenze.
Siamo felice di comunicarvi che Nerd Attack sarà ospite della manifestazione palermitana, fornendo tutta la copertura mediatica dell’evento. Inoltre saremo impegnati nella realizzazione di uno spettacolo live intitolato “The Walking Nerd Live: istruzioni per l’uso in caso di apocalisse zombie”. Lo spettacolo sarà venerdì 2 Settembre e alle 19.30 in area palco. E’ previsto anche un incontro con tutti i fans e gli amici Sabato 3 Settembre alle 19.30 nella Sala2, padiglione 20.
I partner della nostra avventura palermitana sono Nerd Herd e TAG.
Oltre a Nerd Attack, tantissimi ospiti come la bravissima e bellissima Lucy Lawless (Xena, Battlestar Galactica, Spartacus), David Lloyd (co-autore di V for Vendetta), Giorgio Vanni, Maurizio Merluzzo, Lele Vanilla (maestro del fumetto d’autore e storico collaboratore di Hugo Pratt), Jordi Bennet, Stefano Bersola e tanti altri. Qui tutto il programma completo.
Il Palermo Comic Convention è un festival poliedrico che darà grande rilievo al mondo del cinema e a quello del games, con un occhio di riguardo al movimento cosplay grazie alla gestione di un’area interamente dedicata all’intrattenimento live da parte di Cospladya, la prima grande kermesse del sud Italia dedicata al mondo del costuming.
Una tre giorni all’insegna della cultura, del divertimento e dell’intrattenimento. Un festival vero e vivace con un programma ricco di ospiti, incontri e di idee innovative.
Come ogni anno, dopo svariate notti passate insonne, ecco il mega riepilogo sull’E3 2016 che si è svolto a Los Angeles Convention Center dal 12 al 16 giugno.
E3 2016 – Playstation
Cominciamo con la casa nipponica: probabilmente insieme alla Microsoft sono i protagonisti di questa E3 2016.
Grande protagonista della conferenza è stato Playstation Vr (il sistema di realtà virtuale della casa giapponese) con 50 titoli pronti per il debutto mondiale il 13 ottobre tra cui videogiochi tripla A. Da Star Wars Battlefront di Ea a Batman Arkham di Rocksteady da Final Fantasy XV a Call of Duty. Fino a un terrificante e interessante Resident Evil 7.
Molto scalpore mediatico per la presentazione del primo gioco della neo-nata Kojima Productions di Hideo Kojima: Death Stranding. Il trailer non fa capire molto ma ci mostra che il protagonista sarà “interpretato” da Norman Reedus, attore di Daryl Dixon in The Walking Dead.
E’ stato annunciato Resident Evil VII (ma il titolo uscirà anche per su PS4 utilizzabile anche con PlayStation VR, Xbox One e PC). Cambiamento radicale visto che sarà un titolo in prima persona, con le atmosfere che tornano come i primi giochi anche se non è chiaro se il franchise continuerà ad essere incentrato sulla lotta ai zombi. In questo trailer si parla di fantasmi. Vedremo.
Nel corso della conferenza Sony Interactive Entertainment dell’E3 2016, Square Enix ha annunciato l’arrivo di FINAL FANTASY XV: VR Experience per PlayStation VR. Si tratta di un gioco in prima persona all’interno del quale vestiremo i panni del biondo Prompto.
Playstation viene da una annata ottima con oltre 40 milioni di Playstation 4 vendute e una serie fortunata di esclusive. Ed in questa ottica è da vedere il nuovo God of War dello studio di Santa Monica. Apprendiamo dalle sequenze di gioco mostrate che l’eroe spartano Kratos ha la barba, è più vecchio e ha un figlio.
Infine abbiamo una data per The Last Guardian di Fumito Ueda: ottobre 2016. Quantomeno si mette così fine a una attesa di cinque anni.
Per i romantici è stato annunciato il ritorno di Crash Bandicoot. Inserite occhi a cuoricino ovunque.
E3 2016 – Microsoft
Rivoluzione in casa Microsoft: qui le sorprese dell’E3 2016 sono dal punto di vista hardware dove viene presentata la nuova Xbox One S, 40% più piccola della One e compatibile con il supporto per l’ultra Hd. Arriverà in agosto con prezzi a partire da 299 euro. Ma la novità che ha spiazzato i consumatori è una piattaforma super potente per supportare le esigenze della realtà virtuale. Project Scorpio arriverà a Natale nel 2017 e avrà 8 Cpu core per una potenza di calcolo di 6 teraflops. Insomma un vero animale.
Come anticipato ampiamente, abbiamo visto Gear of War 4. Tornano le locuste, Marcus Fenix con la barba bianca e i guerrieri con le grandi mascelle. Un lunga sequenza mostra qualche anticipazione. Uscirà l’11 ottobre.
Katsuhiro Harada è salito sul palco dell’E3 2016 durante la conferenza di Microsoft per mostrare un nuovo trailer di gameplay per Tekken 7 in versione Xbox One, PlayStation 4 e, strano ma vero, PC. L’atteso fighting game arriverà nei primi mesi del 2017.
Infine citiamo Killer Instinct, Forza Horizon 3 ed infine Recore, che sembra essere il più interessante tra le nuove esclusive di casa Redmond.
E3 2016 – Electronic Arts
Quest’anno Electronic Arts che ha anticipato ha scelto di stare fuori dalla più grande fiera del videogioco, facendosi una conferenza tutta sua. Beh, per convenienza noi comunque lo consideriamo dentro l’E3 2016.
Il pezzo forte resta Fifa, la vera gallina d’oro della EA. La novità è la presenza degli allenatori, sponsorizzata da Jose Mourinho, nuovo tecnico del Manchester United, apparso sul palco londinese. Altra novità la nuova una modalità carriera (Journey) che ricorda quella inventata da Spike Lee per NBA 2K16. Infine limature su un gioco quasi perfetto e che l’anno prossimo girerà su motore grafico Frostbite.
Finalmente vediamo qualcosa in più di Battlefield 1. Spettacolare e frenetico, ci catapulta direttamente nel bel mezzo dei campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale a bordo di aeroplani, sidecar, e carri armati, offrendoci una piccola anteprima delle armi e dei veicoli che troveremo all’interno dell’ultimo capitolo della saga sviluppata da DICE. Ricordiamo che Battlefield 1 sarà disponibile a partire dal il 21 ottobre su PC, Xbox One e PlayStation 4.
Infine, come chicca finale, è stata annunciato anche Fe, l’ennesima fiaba interattiva che piace molto alla critica videoludica. E’ il primo gioco del programma EA Originals, che si occuperà di pubblicare giochi prodotti da piccoli studi indipendenti, in questo caso Zoink.
E3 2016 – Bethesda
Alla conferenza stampa Bethesda dell’E3 2016 è stato svelato Quake Champions, il nuovo capitolo della celebre serie di sparatutto in prima persona. Il titolo sarà un FPS arenabasato però sulle classi che abbraccerà il mondo competitivo grazie ad un gameplay estremamente fluido e bilanciato. Bethesda ha assicurato che il titolo avrà una grafica rivoluzionaria a 120 Hz, e che lei stessa investirà nel campo dell’e-sport con questo nuovissimo titolo.
Grande sorpresa per il ritorno di Pray: nel 2017 sarà disponibile su PS4, Xbox One e PC. Pray è reboot dello spara-tutto in prima persona realizzato da Human Head Studios dieci anni fa.
Segnaliamo inoltre il remastered di The Elder Scrolls V: Skyrim Special Edition che arriverà nei negozi il 28 ottobre su PlayStation 4, Xbox One e PC.
E3 2016 – Ubisoft
Poca roba per la Ubisoft per quest’anno. Abbiamo visto un nuovo trailer per Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands che già era stato annunciato nell’E3 2015, poi abbiamo visto un filmato di gameplay, tanti nuovi screenshot e, soprattutto, una data di uscita. Proprio quest’ultima però è ben più lontana di quanto ci aspettassimo: 7 marzo 2017, per PlayStation 4, Xbox One e PC Windows.
Un titolo di spicco per questo E3 2016 per la Ubisoft è Watch Dogs 2. Il suo filmato conferma l’ambientazione del titolo, che sarà a San Francisco, e la data d’uscita: il prossimo 15 novembre.
E3 2016 – Nintendo
Durante la conferenza della Nintendo è stato annunciato finalmente il titolo del nuovo Zelda che, lo ricordiamo, arriverà sia su Wii U che su Nintendo NX, la nuova console del colosso di Kyoto in uscita il prossimo anno. Il gioco si intitolerà The Legend of Zelda: Breath of the Wild e segnerà un nuovo inizio per una delle saghe più longeve. I giocatori potranno esplorare una Hyrule di dimensioni gigantesche. L’uscita dovrebbe accompagnare il lancio di NX, che avverrà ufficialmente a marzo 2017.
Poi tanto spazio per quella che è sempre stata la salvezza della Nintendo: i Pokemon. Sono arrivati maggiori dettagli sui prossimi giochi Pokémon Sole e Luna ed inoltre sono stati svelati tre nuovi Pokémon, Pikipek, Yungoos e Grubbin, e, soprattutto, una nuova modalità di gioco che potreste reputare piuttosto interessante: la Battle Royal.
Infine viene annunciato che Pokémon GO, il nuovo gioco in realtà aumentata per Android e iOS sviluppato da Niantic Inc. in collaborazione con Nintendo, The Pokémon Company e Google, verrà rilasciato già da questo luglio. Sempre durante l’E3 2016 è stato svelato anche il prezzo di Pokémon GO Plus, il wearable da polso che grazie alla connettività Bluetooth segnala la presenza di Pokémon vicini e ne permette anche la cattura. Si parla di 34,99$, che probabilmente diventeranno 34,99€ per il nostro mercato.
Insomma, come sempre, l’E3 mette tanta carne al fuoco.
La notizia è di quelle che fa tremare l’economia del mondo tecnologico.
Microsoft ha comprato LinkedIn per 26,2 miliardi di dollari. Pagamento cash. Come se noi scendessimo dal paninaro e pagassimo in contatti. Più o meno le proporzioni sono quelle.
Il fatto è che 26.2 miliardi di dollari sono veramente tanti. Facebook ha pagato “solo” 19 miliardi Whatsapp. La mossa di Microsoft ha spiazzato un po’ tutti, ma il colosso di Redmond ha ormai abituato ad operazioni del genere. Nel 2011 si portò a casa Skype con 8,5 miliardi e nel 2013 comprò Nokia per 7,17.
Il problema è che queste sono cifre talmente alte che non riusciamo neanche a quantificarle…
In questo momento potremmo comprare allo stesso prezzo la bellezza di 94 mila e 698 Ferrari F12berlinetta (insomma quella che costa di più nel catalogo, cioè 276 mila $ l’una), potremmo comprare 52 volte Lanai Island, la sesta più grande isola delle Hawaii. L’unica disabitata. Ma popolata da turisti che soggiornano in lussuosissimi resort (l’ha comprata il miliardario Larry Ellison, patron di Oracle, nel 2012 per la modica cifra di 500 milioni di dollari).
Lanai Island, Hawaii. Venduta solo a 500 milioni. Che pezzenti.
Insomma potrei continuare all’infinito con questi esempi, ma penso che ormai la grandezza dell’affare sia abbastanza chiaro.
Fondata nel 2002, LinkedIn oggi vanta oltre 430 milioni di utenti nel mondo, in aumento del 19% nell’ultimo anno, è stato uno dei pionieri nel mondo dei social network. I suoi servizi sono rivolti sia ai consumatori che alle aziende, in grado di cercare e trovare personale qualificato attraverso i suoi servizi.
Microsoft, che si trova con degli strumenti ottimi per il lavoro come Office 365 – la versione cloud della sua famosa suite – fino a Windows 10 e alle piattaforme come Dynamics, ora può farli sfruttare ancora di più grazie all’enorme potenziale per può dare LinkedIn ed i suoi utenti. Una mossa che lancia il colosso di Redmond nel fantastico mondo dei social, sempre se Facebook non si decide definitivamente a rompere le uova nel paniere di LinkedIn. Mark Zuckerberg ha messo da tempo gli occhi sul settore professionale. Facebook ha da poco introdotto “Facebook at Work”, un servizio ancora in evoluzione che vuole mettere da una parte una serie di servizi per le aziende, dall’altra il social network per veicolare domanda e offerta di lavoro. Insomma, bisognerà vedere le evoluzioni del mercato.
Intanto Microsoft compie la sua mossa comprando.
Noi possiamo solo continuare a sperare che ci venga l’idea giusta da poter poi vendere a suon di miliardi.
Nerd Attack torna ad Etna Comics, Festival Internazionale del Fumetto e della Cultura Pop, una delle manifestazioni più importanti del sud Italia che si svolgerà a Catania presso il Centro Fieristico Le Ciminiere dal 2 al 5 Giugno.
Grandi soprese quest’anno dove anche noi di Nerd Attack saremo protagonisti.
La manifestazione vedrà tra gli ospiti i fumettisti Zerocalcare, Ivo Milazzo, Grzegorz Rosinski, Yumiko Igarashi, Simon Bisley, Silver, Alfredo Castelli, Jimmy Palmiotti e Esad Ribic.
Tra i più attesi sicuramente il concerto di Cristina D’Avena, vera icona che riesce a trasportare tutti i propri ascoltatori indietro nel tempo e regala sempre grandi emozioni.
Sarà presente Massimo Lopez, attore, doppiatore, comico, imitatore e conduttore televisivo italiano. Ha fatto parte del celebre Trio con Tullio Solenghi e Anna Marchesini, con il quale ha lavorato dal 1982 al 1994, proseguendo successivamente la sua carriera artistica da solo. Da qualche anno è la voce ufficiale di Homer Simpsons in Italia.
Tantissimi altri ospiti verranno annunciati nelle prossime ore.
Come anticipavamo prima, Nerd Attack avrà un ruolo attivo all’interno della manifestazione: il 2 giugno nella sala conferenze Polifemo alle 17:30 Nerd Attack sarà presente con WALKING NERD LIVE: istruzioni per l’uso in caso di apocalisse zombie!
Inoltre durante tutta la durata della fiera, ci troverete anche nell’area Games a condurre per Etna Comics TV, lo show “GAME TUBE” dove intervisteremo autori e tanti altri ospiti. Potrete seguire lo streaming sul canale ufficiale di Etna Comics!
Vi consigliamo di rimanere sempre aggiornati tramite il nostro sito www.nerdattack.it per conoscere meglio i progetti del nostro gruppo all’interno di Etna Comics, dove l’anno scorso ha registrato il record di 61 mila presenze.
Quante volte in televisione vi trovate a guardare l’ennesimo programma sulla cucina? Che poi diciamocelo, sono sempre tutti uguali.
Ma su YouTube, questo concetto può essere stravolto. Come hanno fatto alcuni professionisti che con la giusta ironia hanno confezionato un progetto artistico pungete ma geniale: Cotto & Frullato.
Nato dalla mente di Paolo Cellammare ed interpretato da Maurizio Merluzzo, Cotto & Frullato è un evidente presa in giro a tutte quelle trasmissioni televisive culinarie. Maurizio Merluzzo si cimenta in pazze ricette che diventeranno succulenti frullati. Questa è la sua missione di vita e non c’è ostacolo che possa fermarlo. Perché? …Perché FRULLATO è MEGLIO!
Il format ha raggiunto un elevato successo, e la seconda serie, intitolata Cotto & Frullato Z, è una web series dove il protagonista, l’attore e doppiatore Maurizio Merluzzo, viene catapultato in una storia surreale, dove sembra che tutto giri intorno ad un entità chiamata “Frullanza”, che probabilmente potremmo identificare come l’anima del frullatore, vero co-protagonista di questa serie.
I numeri di questo successo sono oggettivi: un canale YouTube che vanta più di 12 milioni di visualizzazioni e 200 mila iscritti, una pagina Facebook con quasi 100 mila fans ed un continuo bagno di folla in ogni occasione live.
Arrivati a metà della seconda stagione, Paolo e Maurizio hanno un’idea per il finale: tre episodi che potessero essere montati insieme in un unico film di circa 1 ora.
Per chi fa questo lavoro sul web, non è mai facile poter pensare ad un progetto del genere perché spesso il problema principale è quello della raccolta fondi. Proprio per questo è stata lanciata una campagna crowdfunding sul sito Ulele.com.
Il crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) o finanziamento collettivo in italiano, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.
La campagna di Cotto e Frullato, conclusasi positivamente il 24 Aprile, ha raccolto 41.717€, superando l’obiettivo che era piazzato a 39.000€. Un risultato che fa riflettere molto: i fan donando un minimo di 5€ soro riusciti a realizzare il sogno degli ideatori, che così potranno realizzare un vero film che concluderà la famosa serie.
I fondi raccolti serviranno per migliorare l’attrezzatura audio-video per ottenere immagini e suono di qualità cinematografica, avere a disposizione un team di professionisti sul set, logistica, accesso a location normalmente inaccessibili ed avere a disposizione un team di professionisti per la post-produzione (matte painting, CGI, suono, ecc …).
Un mix adrenalinico, che ha coinvolto registi, attori, crew e fan, un corsa durata lunga un mese, una rimonta clamorosa nell’ultima settimana, come Rocky Balboa, degno del miglior frullato. Giusto per rimanere in tema.
Trionfo per “Lo chiamavano Jeeg Robot” ai David di Donatello, che si porta a casa 7 statuette soprattutto grazie ai propri attori: Miglior attore protagonista Claudio Santamaria, Miglior attrice protagonista Ilenia Pastorelli, Miglior attrice non protagonista Antonia Truppo e Miglior attore non protagonista Luca Marinelli, facendo un vero all-in. Protagonista della serata anche la pellicola “Perfetti sconosciuti” che si aggiudica i premi più importati: Miglior film e Miglior Sceneggiatura ed è pronta a lanciare una commedia verso dei remake esteri. Matteo Garrone con il suo ambizioso “Il racconto dei racconti – Tale of Tales” si assicura il David per la Miglior Regia.
La serata scorre veloce, soprattutto grazie alla mano della produzione di Sky che ha portato al format una freschezza ben diversa rispetto le ultime dirette targate RAI. La trasmissione è stata trasmessa in chiaro anche sul canale TV8 (ex MTV, sempre della famiglia di Sky). A condurre, un sempre ottimo Alessandro Cattelan. Si può fare uno spettacolo televisivo godibile, contemporaneo, senza lungaggini soporifere e farlo finire a un orario decente? Sì, a Sky lo avevano già dimostrato con X Factor e Italia’s got Talent, ma ci sono riusciti persino con una cerimonia di premiazione con oltre venti categorie.
La prima parte della cerimonia è stata sicuramente di un livello che difficilmente si trova in Italia. Il video introduttivo, un lungo sketch con Cattelan, i The Jackal e nientemeno che Paolo Sorrentino, era divertente, ironico e autoironico. Non sembrava di stare a Tiburtina, diciamocelo. E soprattutto non sembrava di stare ai David di Donatello, cioè quei premi presentati due anni fa da Paolo Ruffini che aveva dato della “bella topa” a Sophia Loren, giusto per inquadrare il pregresso di questa disgraziata serata cinematografica.
Andando avanti con la consegna dei premi, ovviamente il ritmo è calato, ma la conduzione di Cattelan ed i contributi video dei The Jackal permettono alla squadra di Sky di portare tranquillamente a casa i complimenti di tutti. Soprattutto di quelli che ormai erano rassegnati alla RAI.
The Revenant – Redivivo (tratto da una storia vera) racconta l’epica avventura di un uomo che cerca di sopravvivere grazie alla straordinaria forza del proprio spirito.
In una spedizione nelle terre americane, nel Nord degli odierni USA, l’esploratore Hugh Glass (Leonardo Di Caprio) viene brutalmente attaccato da un orso che difendeva i propri cuccioli portando il suo stesso gruppo di cacciatori a darlo per morto.
Nella sua lotta per la sopravvivenza, Glass sopporta inimmaginabili sofferenze, tra cui anche il tradimento del suo compagno John Fitzgerald (Tom Hardy). Mosso da una profonda determinazione e voglia di vendetta, Glass supera un duro inverno in solitaria, nonostante le ferite fisiche e psicologiche, e riesce a trovare la pace interiore dopo che realizza il proprio ideale.
Scritto e diretto da Alejandro González Iñárritu (Birdman, Babel), The Revenant – Redivivo ci pone degli spunti importanti di riflessione riguardo la natura umana, la forza di volontà e la cultura degli indiani americani.
Il film gira intorno al personaggio ed all’interpretazione magistrale di Leonardo Di Caprio anche se spesso si ha l’impressione che la vera protagonista di The Revenant sia la natura incontrastata e vergine, maestosa e quasi impossibile da identificare in questo moderno mondo dove la civilizzazione e l’industrializzazione hanno portato alla distruzione della maggior parte della stessa.
La pellicola ha già portato a casa 3 Golden Globes, i più importanti, cioè Miglior regia (Iñárritu), Miglior film drammatico e Miglior attore in un film drammatico (Di Caprio) inoltre ha ottenuto 12 candidature per gli Oscar2016, risultando il film con più nomination. Onestamente chi scrive pensa che almeno 5 li porterà a casa tra cui Miglior film, il tanto cercato Oscar per Leonardo Di Caprio, miglior fotografia. Possibile anche la vittoria, che sarebbe la seconda consecutiva dopo quello ricevuto per Birdman, per Alejandro González Iñárritu per la Miglior Regia.
The Revenant – Redivivo è un film importante, probabilmente il migliore di questo anno. Ci lascia delle immagini decisamente mozzafiato, con una natura ed una purezza incontaminata, una perseveranza e voglia di vivere fatta uomo (Hugh Glass / Leonardo Di Caprio) e una filosofia di vita derivante dagli antichi indiani d’America.
“Nel mezzo di una tempesta, se guardi i rami di un albero, giureresti che stia per cadere. Ma se guardi il suo tronco ti accorgerai ti quanto sia stabile.”
Sicuramente qualche vostro amico vi avrà parlato di una serie, una di quelle serie che secondo lui non potete non averla vista. Colui che ama il fantasy vi avrà detto Game of Thrones, chi ama la tematica zombie vi avrà sicuramente consigliato The Walking Dead. Chi ama la psicologia è rimasto ammaliato da Breaking Bad. I malati di serie tv vi avranno detto tutti e 3. Poi c’è una categoria nuova, coloro che vedono tutti gli episodi in meno di 4 giorni. Coloro che benedicono Netflix della creazione del fenomeno binge watching.
Binge watching è un termine inglese con cui si indica l’atto del binge-watch, ossia il guardare programmi televisivi per un periodo di tempo superiore al consueto, particolarmente l’usufruire della visione di diversi episodi consecutivamente, senza soste. In lingua italiana letteralmente traducibile con “maratona televisiva”, in inglese per tale azione sono anche usati i termini binge viewing e marathon viewing. – Grazie Wikipedia –
Questo fenomeno ha visto il suo affermarsi nelle televisioni americane, che ormai sono chiamati Smart Tv, e successivamente anche in Italia grazie ad una singola serie: House of Cards; prodotta e trasmessa su Netflix. In Italia arriva per volere di Sky che acquisisce i diritti territoriali ed ancora ne detiene nonostante l’arrivo della più importante piattaforma di streaming nel Belpaese. Quando Netflix cedette a Sky i diritti non era minimamente pensabile che il servizio potesse arrivare in Italia, causa principale dovuta alle pessime condizioni delle infrastrutture del nostro paese nel campo della digitalizzazione e della vera e propria velocità di connessione (troppo scarsa per un servizio adeguato). Fortunatamente la diffusione della fibra ottica e l’aumento delle connessioni ADSL a 20 mega ha permesso alla società statunitense di arrivare anche nel nostro paese, dato che il problema di un eventuale eccessivo buffering è stato risolto.
Ma stavamo parlando di altro, stavamo parlando di come House of Cards ha potuto cambiare la cultura dei fruitori seriali. C’è da dire che due dei principali motivi che incollano lo spettatore così tanto da essere assuefatti sono: 1 – La storia. House of Cards parla di un politico, Frank Underwood eletto per l’undicesima volta consecutiva deputato al Congresso nel V Distretto della Carolina del Sud. La curiosità di poter sbirciare dentro il Congresso degli Stati Uniti d’America o dentro la Casa Bianca penso sia uno dei grandi motori di questa serie tv. 2 – Kevin Spacey. E forse non c’è neanche bisogno di dirvi perché.
Frank Underwood ci mostra tutto quello che potere, media, manipolazione e sagacia possano creare dei veri professionisti della politica. Poi sta a noi credere o pensare che alcune di queste “piccole” cose possano avverarsi veramente nella politica statunitense (qualcuno ha detto Donald Trump?) o addirittura italiana. E proprio per questo io sono il vostro amico che vi sta consigliando una serie.
Esiste una regola sola. O cacci oppure viene cacciato.
La personalità di Frank rapisce chi vede House of Cards, con il personaggio che spesso rompe la parete della quarta dimensione per commentare con lo spettatore stesso quello che è appena successo, o meglio ancora, quello che sta per accadere. Per poi finire tutto secondo i suoi piani. Come sempre. Nonostante tutto. Nonostante mosse immorali o colpi di scena che mai ci saremmo aspettati.
House of Cards è una sinfonia dove tutti coloro che danzano lo fanno con un armonia complessa, ma perfetta.
Frank Underwood (Kevin Spacey) non è il solo che merita di essere menzionato, visto che, ovviamente, una sinfonia non può vedere un solo protagonista. Grande spazio quindi alla moglie di Frank, Clare Underwood.
Clare (Robin Wright), ricca figlia del Texas, fredda e calcolatrice. Perfetta per Frank, determinata e che fa poche domande. Tutti i politici vorrebbero una moglie così. Un matrimonio fondato sull’opportunismo.
Opportunismo che vediamo realizzarsi nel pieno della quarta stagione appena uscita in USA e che in Italia arriverà sul canale Sky Atlantic questa settimana.
—- Se non hai mai visto House of Cards ma vorresti cominciare fermati. Da ora in poi SPOILER sulla 4° stagione —
La quarta stagione è decisamente quella della rivoluzione del personaggio interpretato da Robin Wright, che tra l’altro ha anche curato la regia di 4 episodi. La crisi coniugale con Frank che sfocia nell’abbandono della Casa Bianca alla fine della terza stagione è il simbolo della quarta. Clare fa armi e bagagli per tornare in Texas da sua madre, che scoprirà solo in un secondo momento della sua malattia.
Malattia che viene anche strumentalizzata, sia da Frank per giustificare l’assenza della propria consorte duranti i comizi delle agguerrite primarie con la Dunbar, sia da Clare quando ha bisogno di allontanarsi da Washington, sia dalla madre stessa, quando capisce che finalmente il sogno di lanciare la carriera di Clare è ad un passo. Decidendo per l’eutanasia proprio durante il congresso dei Democratici quando Clare è candidata come Vice Presidente.
Il tutto ci lascia basiti. Questa stagione rappresenta il riscatto di Clare dopo 30 anni vissuti per accompagnare Frank.
Underwood che oggettivamente non se l’è passata troppo bene. Viene sparato e quasi ucciso, si salva solo grazie ad un trapianto di fegato. Anche se non sarebbe toccato a lui, ma il suo più grande consigliere nonché capo staff della Casa Bianca, Doug Stamper (interpretato da Michael Kelly), riesce a modificare la lista dei trapianti salvando il Presidente. Ma questa azione genera dei rimorsi, dato che ha deliberatamente deciso di uccidere un padre in fin di vita.
Vecchi problemi tornano ed essere protagonisti, ci fanno intuire che a tutte le azioni corrispondono delle reazioni. Anche se ci vogliono anni, prima o poi, le cose possono ritornare. Come Peter Russo e Zoe Barnes. Personaggi che pesavo di non rivedere più tornano protagonisti (Raymond Tusk che risolve un grave crisi con la Russia, grazie alle fila tirate da Clare). Anche Freddy sembra aver girato le spalle al presidente.
Ma quello che sicuramente fa più rabbrividire è l’ultima scena. Tutto quello che succede riguardo ICO, che non è altro che la trasposizione di ciò che nella vita reale chiamiamo ISIS. Dove anche un attentato terroristico può essere strumentalizzato. Niente e nessuno fermerà gli Underwood. Anzi se ne approfittano.
Esatto. Noi non subiamo il terrore. Noi creiamo il terrore.