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Francesco Tarantino

Oscar 2016: ecco cosa è successo

By Film

È andato tutto come doveva andare. Gli Oscar 2016 non hanno sorpreso molto, tranne probabilmente nella categoria miglior film con exploit de “Il caso Spotlight” che si porta a casa anche la statuetta come Miglior Sceneggiatura Originale. Un cast di primo ordine come Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams e Liev Schreiber diretti da Tom McCarthy.

Il caso Spotlight narra le vicende reali venute a galla dopo l’indagine del quotidiano The Boston Globe sull’arcivescovo Bernard Francis Law, accusato di aver coperto alcuni casi di pedofilia avvenuti in diverse parrocchie. L’indagine valse il Premio Pulitzer di pubblico servizio al quotidiano nel 2003 e aprì a numerose indagini sui casi di pedofilia all’interno della Chiesa cattolica.

Per quanto riguarda gli attori tutto si è svolto secondo i piani: Leonardo DiCaprio ha finalmente vinto l’Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione per The Reverant – Redivivo dopo averlo rincorso per troppo tempo: giusto che sia così anche se il rischio di perderlo per l’ennesima molta è stato molto alto (citofonare Eddie Redmayne che con il suo The Danish Girl ha insinuato il dubbio in molti).


Il film che ha portato più statuette a casa è stato Mad Max: Fury Road (6 su 10 nomination) che ha fatto man bassa di tutti quei premi spesso definiti tecnici (montaggio, scenografia, costumi, trucco e acconciature, sonoro e montaggio sonoro).

The Reverant, oltre a quello di DiCaprio, porta a casa l’Oscar per miglior fotografia e miglior regia conAlejandro Iñárritu che fa doppietta, dopo aver vinto anche l’anno scorso con Birdman.

Brie Larson ha convinto tutti con il sua interpretazione in The Room, come anche Alicia Vikander in The Danish Girl. Sorpresa, ma neanche tanto grande, per l’Oscar a Mark Rylance per Il ponte delle spie per la categoria miglior attore non protagonista che vedeva candidati anche Christian Bale (La grande scommessa), Tom Hardy (Revenant), Mark Ruffalo (Spotlight) e Sylvester Stallone (Creed).

I premi per le migliori sceneggiature sono andati rispettivamente a Spotlight e La grande scommessa. Molto scontato il premio per Inside Out come miglior film d’animazione come prevedibile quello per migliori effetti speciali al film Ex Machina.

Merita un capitolo a parte l’eccezionale Oscar per il Maestro Ennio Morricone. È da sottolineare che questo è il primo Oscar vinto per una sua opera (era già stato premiato nel 2007 con l’Oscar alla carriera). Corteggiato da tantissimo tempo dal regista Quentin Tarantino, Morricone ha finalmente acconsentito alla realizzazione di una colonna sonora per un film dell’eccentrico Tarantino: The Hateful Eight. Film western ma con sfumatura thriller-giallo, The Hateful Eight porta nei cinema americani la potenza e la creatività del Maestro che viene accolto sul palco del Dolby Theatre di Hollywood da una standing ovation più che meritata. Morricone stabilisce anche un nuovo record per gli Academy: è la persona più anziana ad aver mai vinto un Oscar (87 anni).  Dopo aver ringraziato il proprio collega John Williams (anche lui candidato nella stessa categoria e vero mostro sacro delle colonne sonore che ha firmato capolavori come Star Wars, Indiana Jones, Jurassic Park e Schindler’s List), il Maestro Morricone, visibilmente commosso, ha dedicato la statuetta alla moglie Maria. Per noi Nerd è ovviamente il vincitore della serata, rendendo orgogliosi noi tutti gli italiani.

A Trapani arriva l’Otaku Café: inaugurazione Domenica 21 febbraio

By Eventi

L’Otaku Cafè è pronto per la sua inaugurazione a Trapani domenica 21 febbraio! Alle ore 17:30 lo staff partirà con l’offrirvi un rinfresco per poi proseguire ufficialmente con le attività previste dall’Otaku Cafè.

Ma facciamo un passo indietro: cosa è un Otaku Cafè? E’ insieme: caffetteria, ludoteca per adulti, pub e fumetteria.

Cosa puoi fare all’Otaku Cafè? Puoi semplicemente bere e mangiare qualcosa, puoi comprare un fumetto, comprare un gadget nerd, puoi giocare con le postazioni console o con gli infiniti giochi da tavola.

A partire dal giorno di apertura, domenica 21 febbraio ore 17:30, fino a giorno 29 tutto il servizio ludoteca sarà gratuito previa consumazione, consentendoci così la possibilità di testare la qualità e la varietà dei giochi.

L’inaugurazione di domenica 21 febbraio vedrà protagonista anche Nerd Attack con intrattenimento live! Per noi è un vero piacere collaborare con i ragazzi dell’Otaku Cafè e siamo sicurissimi che lo stesso diventerà la casa di tutti i Nerd di Trapani.

Vi aspettiamo domenica 21 febbraio presso l’Otaku Cafè in via dei Mulini 18/20 a Trapani!

otaku

Facebook: arrivano le “reazioni”

By Tecnologia

Facebook è ormai riconosciuto come il maggiore aggregatore sociale virtuale. Molto spesso negli anni, però, gli utenti hanno sempre più lamentato la mancanza di poter esprimere disapprovazione sui post dei propri amici. Come la presenza del “Mi piace”, sempre più forte era la richiesta di un tasto “Non mi piace”. A quanto pare Mark Zuckerberg, padre/padrone della piattaforma blu più famosa al molto, ha deciso di aprire verso questa richiesta quando ha dichiarato: “Non vogliamo portare altra negatività nel mondo”, frase rilasciata durante una sessione di domande e risposte presso le sedi ufficiali di Facebook: “Credo che la gente stia richiedendo il tasto Non mi piace ormai da troppi anni”.

Apertura quindi a questo cambiamento che però non prevedrà un vero tasto “Non mi piace” ma delle emozioni che si andranno ad affiancare al “Mi piace”: Love, Haha, Wow, Sad e Angry. Questa saranno accompagniate da una emoticon che rappresenterà lo stato d’animo rispetto quello che l’utente prova alla lettura di notizie o post dei propri amici. Scartata una sesta opzione, definita Yay, che non è stata ben compresa dai primi tester.

facebook_reazioni

Dopo un periodo di test effettuato lo scorso anno, Facebook ha intenzione di rilasciare la funzionalità a breve, come sempre inizialmente con i profili oltreoceano. Un portavoce della compagnia ha dichiarato a Bloomberg Businessweek che le Reazioni arriveranno “presto, nelle prossime settimane”.

Sulle applicazioni mobile le Reazioni verranno nascoste sotto il tasto “Mi piace” tradizionale: si attiveranno infatti dopo una pressione prolungata su di esso in modo da poter scegliere una specifica fra le cinque sopra menzionate.

Interessante sarà quello che queste Reazioni svilupperanno nelle interazioni tra utenti. Tutto ciò che gli utenti compiono nel social di Zuckerberg è ben studiato per creare dei profitti grazie all’enorme flusso di informazioni che poi vengono vendute ad agenzie pubblicitarie. Quindi, nonostante la scusa della richiesta insistente degli utenti, Facebook potrà avere maggiori opinioni in futuro su ciò che rende felice, triste o arrabbiata la gente. Il tutto porterà ad una semplice richiesta di mercato: quanto costa un emozione su Facebook?

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Golden Globe 2016: tutti i vincitori

By Film

Se dovessimo darvi un vincitore netto di questi Golden Globe, il nome potrebbe essere unico: Leonardo Di Caprio. Con la sua interpretazione, oltre alla vittoria come Miglior attore in un film drammatico, trascina The Revenant – Redivivo alla vittoria come Miglior film drammatico e Alejandro Gonzales Inarritu come Miglior Regista. Il film racconta la storia dell’esploratore Hugh Glass (Di Caprio) brutalmente attaccato da un orso e dato per morto dai membri del suo stesso gruppo di cacciatori. Nella sua lotta per la sopravvivenza, Glass sopporta inimmaginabili sofferenze, tra cui anche il tradimento del suo compagno John Fitzgerald (Tom Hardy) senza mai mollare. Che sia la volta buona che il buon Leo possa vincere anche il tanto agognato Oscar.

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Grande sconfitto il film Carol.

Ottimo risultato anche per Sopravvissuto – The Martian che porta a casa la statuetta come Miglior film commedia o musicale per la gioia del regista Ridley Scott ed il premio Miglior attore in un film commedia o musicale andato a Matt Damon.

All’attrice Brie Larson è andato il premio per la migliore attrice drammatica per il film Room, storia di una madre che lotta insieme al suo bambino per sfuggire da una cattività in una stanza di pochi metri quadri.

Alla venticinquenne Jennifer Lawrence (già premio Oscar per Il lato positivo) è andato il premio per la migliore attrice in una commedia o musical. Come per il film che le ha dato l’Oscar la regia del film Joy, storia (vera) della casalinga che divenne imprenditrice grazie all’invenzione del mocio per pavimenti, è diretto da David O. Russell che l’attrice ha ringraziato con un lungo e sentito discorso.

Kate Winslet per il film Steve Jobs ha vinto il riconoscimento per la miglior attrice non protagonista.

A 69 anni Sylvester Stallone conquista finalmente un Golden Globe e prenota l’Oscar per l’iconico ruolo di Rocky nel nuovo film Creed. Stallone (che nella sua carriera aveva avuto solo due nomination sia ai Golden Globe che agli Oscar per il primo Rocky del 1977) ha ringraziato i produttori di quel primo film “che si sono indebitati per sostenere un giovane attore balbuziente e Rocky Balboa il mio amico immaginario, il migliore amico che abbia mai avuto”.

161101_-_Golden_Globe_-_Sylvester_StalloneAltro trionfo tutto italiano è quello di Ennio Morricone che conquista il suo terzo Golden Globe grazie alla composizione della musica di The Hateful Eight di Quentin Tarantino, il coronamento di un sogno per il regista di Pulp Fiction cresciuto con il mito del cinema di Sergio Leone e degli spaghetti-western che ha sempre inseguito e corteggiato il Maestro Morricone. Assente il musicista, il premio è stato ritirato da Tarantino stesso che in italiano ha ringraziato Morricone e la moglie ed ha inoltre dichiarato: “Per quel che mi riguarda Morricone è il mio compositore preferito e quando parlo di compositore non intendo quel ghetto che è la musica per il cinema, ma sto parlando di Mozart, di Beethoven, di Schubert”.

161101_-_Golden_Globe_-_Tarantino_per_MorriconeParlando delle Serie TV vince il premio come Miglior Serie Drammatica Mr Robot, affiancato anche al premio a Christian Slater come miglior attore non protagonista.

Altro vincitore della serata è Gael García Bernal vincitore del premio come Miglior attore per una Comedy con il suo Mozart in the Jungle, vincitrice anche della statuetta come Miglior Serie Comedy.

Premi come Miglior Attori Dramma per Jon Hamm (Mad Men) e Taraji P. Henson (Empire).

Da segnalare infine il premio vinto da Lady Gaga come Miglior Attrice in una Miniserie per American Horror Story: Hotel.

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Star Wars VII: La forza si è svegliata (no spoiler)

By Film, NerdPensiero

Dopo più di trent’anni, l’attesa è finita. La forza, il campo di energia generato da tutti gli esseri viventi che pervade l’universo e tutto ciò che esso contiene, si è risvegliata. L’Italia insieme alla Francia, ha avuto la fortuna di vedere il settimo capitolo della Saga di Guerre Stellari in anteprima rispetto al resto del mondo. Diretto da J.J. Abrams Star Wars il risveglio della forza è un film bello sotto tutti I punti di vista. La storia inizia esattamente 30 anni dopo gli eventi di episodio VI, Il Ritorno dello Jedi, e vede come protagonisti la nuova generazione degli abitanti della galassia lontano lontano, creata dalla geniale mente di George Lucas.

Il regista, ampiamente criticato in passato per sia il suo stile visivo che narrativo, sembra aver appreso dal passato regalando al pubblico un piccolo gioiello cinematorgrafico. Ma non è solo questo. Il Star Wars Risveglio della forza ha indubbiamente catturato il gusto e lo spirito della trilogia originale, creando una storia credibile e mai lenta, con una narrazione azzeccata e personaggi così ben delineati da ricalcare fedelmente la struttura creata nel primo film della prima trilogia. Innumerevoli sono I riferimenti grafici alla trilogia originale che rendono questa pellicola un pieno successo.

Non di poco conto è anche la presenza sul grande schermo di tutti I personaggi originali, eccezion fatta per Obi Wan Kenobi, e la loro presenza e ruolo sono così ben curati da renderli credibili fin da subito.

Per i Nerd, Star Wars Episodio VII Il risveglio della forza, il voto è di 5 occhiali su 5

occhiali nerd 5 su 5

Sale la febbre per Star Wars

By Film

Per questo anno, Natale arriva in anticipo per noi Nerd. Niente 25 Dicembre, la data cerchiata in rosso nel nostro calendario è sicuramente quella del 16 dicembre: aspettiamo tutti l’uscita del nuovo film di Star Wars!

L’episodio 7, intitolato “Il Risveglio della Forza” sta catalizzando l’attenzione di tutto il mondo cinematografico dove alcuni sono riusciti a vederlo in anteprima, come il famoso regista Steven Spielberg.

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Grandissimo amico del regista J.J. Abrams, Spielberg non ha nascosto il proprio entusiasmo riguardo il nuovo film della serie ed ha dichiarato: “Sono un vero fan di Star Wars, ma ho sempre pensato che non fosse nei miei astri dirigerne uno. Ma era nei miei astri ammirare, presentarmi in sala e vederli tutti più di una volta. E penso che questo nuovo Star Wars potrebbe essere il film del secolo.”

Per chi non lo sapesse Spielberg fece dichiarazioni simili anche per il primo e per il terzo episodio, La minaccia fantasma e La vendetta dei Sith, quindi i veri fan ci andranno cauti, anche se l’opinionista è più che autorevole.

star_wars_il_risveglio_della_forzaSituazione strana, invece, quella del creatore della saga: George Lucas. Dopo l’acquisto della LucasArt da parte della Disney (che molti continuano a definire “Il lato oscuro della cinematografia”, oggigiorno a maggior ragione visto che si sono direttamente comprati “Il lato oscuro”) e la nascita di questa nuova trilogia riguardo Star Wars ad opera di J.J. Abrams, Lucas non è mai stato coinvolto. Inoltre non ha proprio nessuna fretta di vederlo, come dichiarato al Washington Post: “Ora affronto questa realtà, è così che deve andare. E’ come andare al matrimonio di tuo figlio, che è diventato grande. Devi esserci. La mia ex sarà lì, la mia nuova moglie sarà lì, ma dovrò fare un bel respiro profondo, comportarmi bene, sopportare pazientemente e godermi il momento, perché è andata così, ed è frutto di una decisione consapevole che ho preso.” Bene ma non benissimo quindi, presumendo che Lucas vedrà il film anche lui il 16 dicembre come tutto il mondo, e non come “una persona interessata dei fatti”.

La fiducia di chi scrive è sicuramente molto alta, la saga di Star Wars è capace di regalarci emozioni tali che poche saghe cinematografiche hanno mai espresso a questo mondo. Natale sta arrivando. Manca poco al 16 Dicembre.

Ode a Robin Williams

By Film, NerdPensiero No Comments

Per quanto sembra stupido, alle volte un attore che ci lascia così all’improvviso, ci lascia un piccolo vuoto.
Questa riflessione mi è sopraggiunta la notte che morì Robin Williams (11 Agosto 2014), quando appresa la notizia ho realmente cominciato a pensare quanto l’attore abbia influenzato il mio comportamento semplicemente facendo (bene) il suo lavoro di intrattenitore.
La mente ha cominciato a viaggiare ed alla fine sono arrivato alla conclusione che esistono tre opere, tre film, che più di tutti mi hanno colpito e mi hanno insegnato qualcosa o hanno esternato una mia passione.
E proprio riguardo l’esternare una mia passione, il primo film interpretato da Robin Williams che mi viene in mente è Good Morning, Vietnam.
L’ho visto per la prima volta intorno ai miei 18 anni e mi ha fatto veramente credere che la radiofonia potesse essere una parte della mia vita.

“Ispirato a un personaggio vero (Adrian Cronauer), è la storia di un disc-jockey, arrivato a Saigon nel 1965, che con le sue trasmissioni radiofoniche divertenti e irriverenti tiene alto il morale delle truppe. Film sul Vietnam diverso dai soliti per il contrasto tra la drammaticità della situazione e la buffoneria dei personaggi che vi agiscono. Storia di un’educazione politica.” (mymovies.it)

La scena che forse sconvolge il film dal punto di vista “radiofonico” è proprio la prima volta che Adrian Cronauer accende il proprio microfono di questa radio, dove solitamente non veniva trasmesso nulla di rock. Ma poi arriva lui, respiro profondo e poi giù con GOOOOOOD MORNING VIEEETNAM!

Troppo?

No. Non è mai abbastanza.

Il secondo film che voglio citarvi è uno di quei film che se non avete mai visto, non dovreste nemmeno salutarmi.
Will Hunting – Genio ribelle
Oscar come miglior attore non protagonista a Robin Williams ed Oscar alla coppia Matt Damon e Ben Affleck per la sceneggiatura (prima che me lo chiedate: no sia Matt Damon che Ben Affleck non hanno mai vinto l’Oscar per una loro interpretazione; Matt Damon non ha più vinto dopo Will Hunting mentre Ben Affleck è riuscito con la regia di Argo).

“Will Hunting, ragazzo di un quartiere povero di Boston con molti piccoli crimini alle spalle, fa le pulizie al MIT (Massachusetts Institute of Tecnology) ed è un genio matematico allo stadio brado. Se lo contendono due adulti colti: l’uno vuol prendersi cura del suo cervello (e del futuro del proprio portafoglio), l’altro del suo cuore. Con l’aiuto di una ragazza innamorata, vince il secondo. Ideato e scritto dagli attori Damon e Affleck, è un film complesso nella sua apparente semplicità (paradossalmente a mezza strada tra Belli e dannati e L’attimo fuggente) che tocca molti temi: l’isolamento; la ricerca di un padre (e di un figlio) tra due persone simili e complementari; il diritto-dovere di liberarsi di un’infanzia infelice; la difficoltà di vivere di un genio o, comunque, di un “diverso” che non vuole farsi assorbire o stritolare dal sistema.” (mymovies.it)

Questo è uno di quei dialoghi che ti cambiano, che ti attraversano.

Questo mi ha fatto credere nell’amore. Forza che troppo spesso sottovalutiamo.

Con buona pace delle World Series e della battuta di Fisk il bassotto.

Il terzo film è facile da capire. Appena appresa la notizia della sua scomparsa sono andato immediatamente a riprendere la foto del professor Keating sopra i banchi.
L’attimo fuggente (titolo originale Dead Poets Society) è uno di quei film che veramente possono cambiarti la visione della vita.

“John Keating, insegnante di letteratura inglese, arriva nel 1959 alla Welton Academy dove regnano Onore, Disciplina, Tradizione e ne sconvolge l’ordine insegnando ai ragazzi, attraverso la poesia, la forza creativa della libertà e dell’anticonformismo. Coraggioso nella scelta tematica, discutibile nella sua poco critica esaltazione dell’individualismo e con qualche forzatura retorica, è una macchina narrativa perfettamente oliata che non perde un colpo sino al finale che scalda il cuore, inumidisce gli occhi e strappa l’applauso. Di suo P. Weir ci mette l’abituale misticismo e la sapiente guida nella recitazione dei ragazzi inesperti tra cui spicca R.S. Leonard sebbene solo E. Hawke abbia fatto carriera. Eccellente R. Williams. Oscar per la sceneggiatura di Tom Schulman. Inatteso campione d’incassi 1989-90.” (mymovies.it)

Non trovo facile consigliarvi un solo monologo, vi consiglierei tutto il film ma su Youtube non è presente.
Uno delle parti più interessanti sicuramente è quella in cui il Professor Robin Williams spiega il perchè sia importante cogliere l’attimo, carpe diem.

“Keating/Robin Williams: «Cogli l’attimo. Cogli la rosa quando è il momento.» Perché il poeta usa questi versi?
Charlie: Perché va di fretta!
Keating/Robin Williams: No! Ding! Grazie per aver partecipato al nostro gioco. Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Perché, strano a dirsi, ognuno di noi in questa stanza, un giorno smetterà di respirare, diventerà freddo e morirà. Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato: li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli, pieni di ormoni, come voi, invincibili, come vi sentite voi. Il mondo è la loro ostrica, pensano di essere destinati a grandi cose, come molti di voi, i loro occhi sono pieni di speranza, proprio come i vostri. Avranno atteso finché non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché vedete, questi ragazzi ora, sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione, li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi. Ascoltateli. Sentite? Carpe… Sentito? Carpe… Carpe diem… Cogliete l’attimo, ragazzi… rendete straordinaria la vostra vita.”

Oppure come non ricordare la lezione in cui invita i propri studenti (e forse anche tutti noi) a salire sopra una cattedra, il perché ce lo spiega benissimo lui stesso: “Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù.”

La scena finale. L’atto di ribellione assoluta della classe che ancora è shockata che il professor Keating/Robin Williams debba abbandonare la scuola, probabilmente la scena più famosa.

Però alla fine io torno all”incipit, l’inizio di tutto:
«O Capitano, mio Capitano!» Chi conosce questo verso? Nessuno. Non lo sapete? È una poesia di Walt Whitman, che parla di Abramo Lincoln. Ecco, in questa classe potete chiamarmi professor Keating o se siete un po’ più audaci, “O Capitano, mio Capitano”

“Oh! Capitano, mio Capitano, il tremendo viaggio è compiuto,
La nostra nave ha resistito ogni tempesta: abbiamo conseguito il premio desiderato.

Il porto è prossimo; odo le campane, il popolo tutto esulta.
Mentre gli occhi seguono la salda carena,
la nave austera e ardita.

Ma o cuore, cuore, cuore,
O stillanti gocce rosse
Dove sul ponte giace il mio Capitano.
Caduto freddo e morto.

O Capitano, mio Capitano, levati e ascolta le campane.
Levati, per te la bandiera sventola, squilla per te la tromba;
Per te mazzi e corone e nastri; per te le sponde si affollano;
Te acclamano le folle ondeggianti, volgendo i cupidi volti.

Qui Capitano, caro padre,
Questo mio braccio sotto la tua testa;
È un sogno che qui sopra il ponte
Tu giaccia freddo e morto.

Il mio Capitano tace: le sue labbra sono pallide e serrate;
Il mio padre non sente il mio braccio,
Non ha polso, né volontà;
La nave è ancorata sicura e ferma ed il ciclo del viaggio è compiuto.
Dal tremendo viaggio la nave vincitrice arriva col compito esaurito,

Esultino le sponde e suonino le campane!
Ma io con passo dolorante
Passeggio sul ponte, ove giace il mio Capitano caduto freddo e morto.”
(Walt Whitman)

Il mio Capitano è caduto, perso nella depressione. Suicidato.
Addio Capitano, addio Robin Williams.

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La filosofia di un Nerd. L’importanza di fermarsi un attimo

By NerdPensiero No Comments

Quante volte ogni giorno siamo costretti a correre, rincorre ed affannarci per riuscire a fare tutto. Non abbiamo mai il tempo di fermarci. Soprattutto in questo nuovo mondo dove siamo costantemente collegati a tutto e tutti (io per primo). Il problema, più esteso nelle nuove generazioni, è che aspettiamo un messaggio su Whatsapp, aggiorniamo la home di Facebook, controlliamo i trend topic su Twitter.

Costantemente.

Non ci fermiamo mai, siamo sempre li a cercare di vedere se la home si è aggiornata o se una persona qualsiasi abbia scritto un tweet. In questo mondo popolato da sempre più Nerd, non possiamo rischiare di uscire senza il nostro smartphone o semplicemente ormai non possiamo fare a meno della connessione internet, presente ovunque. E questa sicuramente è anche colpa della nostra categoria, di noi Nerd che abbiamo sempre bisogno di nuove informazioni, di nuovi video, di nuove prove informatiche in cui misurarci.

Alle volte mi chiedo… Perché non esiste nella vita reale un modo, un codice, un sistema di tasti come CONTROL+ALT+CANC che ci possa permettere di chiudere qualche sessione aperta totalmente inutile?

La gestione del nostro tempo probabilmente è diventato molto più importante, e probabilmente non ce ne siamo nemmeno resi conto.
È la filosofia dei Nerd. La filosofia del sempre connesso, sempre attaccato, senza mai alzare la testa dal cellulare.

Dovremmo studiare la cultura Buddista e la filosofia Zen applicata al mondo Nerd odierno. Lo Zen non vuole spiegarci la “Verità Assoluta” ma semplicemente darci un mezzo per essere felici, secondo i loro canoni che a noi in questo momento non interessano.

La tecnologia ci aiuta ad essere felici? Ci sta bene non colloquiare più con le persone? O pensiamo che così invece siamo sempre in collegamento?

La mia personale riflessione è che dovremmo fare un passo indietro, lasciando alcune delle interazioni digitali che ormai sono radicate, per fare due passi in avanti. Vivendo la nostra vita in felicità, senza essere oppressi dai social.

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Vodafone Smart Prime 6: Recensione

By Tecnologia

 

Vodafone è sempre più presente sul mercato smartphone. Ecco che in questo 2015 esordisce con il nuovissimo Vodafone Smart Prime 6, uno smartphone dai mille volti. Il device in questione è sorprendente nell’esperienza d’uso quotidiana e sul mercato può rappresentare un vero e proprio best buy soprattutto per il suo prezzo di listino ( € 149 ).

Passiamo, quindi, alla nostra recensione nel dettaglio:  VIDEO RECENSIONE : 

 

FORM FACTOR : VOTO 8 Nonostante questo smartphone non sia dotato di materiali pregiati bisogna sottolineare un certo lavoro sotto il profilo design. La scocca posteriore, sebbene in policarbonato sembra quasi essere alluminio merito dell’ottima lavorazione della stessa che con una sorta di satinatura fa guadagnare punti alla bellezza del terminale. La back cover seppur removibile non contiene una batteria estraibile che sarebbe stata la vera ciliegina sulla torta. Il vano SIM è in formato micro e sulla destra vi è un vano per l’espansione della memoria.

DISPLAY : VOTO 7.5 E’ sempre ammirevole e degno di lode quando i produttori dei vari smartphone incrementano un buon display  con una buona risoluzione su device di questo calibro. Il display dello Smart Prime 6 è un ottimo pannello IPS lcd con risoluzione Hd ( 1280×720 ). Infatti in ogni circostanza lo smartphone restituisce un ottima resa grafica sia in sessioni di gaming che quando si guardano semplicemente foto e video.

BATTERIA : VOTO 5 Unica nota dolente è la batteria che fa perdere molti punti allo Smart Prime 6. Nonostante un buon amperaggio dell’unità ( 2500 mah ) lo smartphone alza bandiera bianca circa alle 18.00 pm. Purtroppo questo è dovuto alla poca ottimizzazione software del device che pregiudica un pessimo drenaggio della batteria.

HARDWARE / GAMING : VOTO 6.5 Ottima la dotazione hardware che può contare sul Quadcore Snapdragon 410 ( 64 bit ) coadiuvato alla scheda grafica adreno 306, 1 gb ram e 8 gb rom ( 5 GB liberi ). Lo smart prime si comporta sempre molto bene nel corso della giornata stress. Anche le sessioni di gaming più dure sembrano non dare troppi problemi al device che risponde sempre con prontezza senza mai grossi problemi o rallentamenti. Anche giochi pesanti come Asphalt 8 girano in maniera fluida e prestante.

BROWSER : VOTO 7 La potenza del processore si fa sentire soprattutto per quanto riguarda il Browser. Anche con siti molto pesanti e in versione desktop non ci sono lag o problemi di fluidità. Veramente ottima l’esperienza web browsing che risulta sempre veloce e utile sopratutto per l’ampia diagonale dello schermo ( 5.0 pollici ).

FOTOCAMERA : VOTO 4.5 Decisamente pessima la fotocamera che stona con il resto dello smartphone. Sebbene sulla carta abbiamo in dotazione un sensore da 8 megapixel le foto scattate risultano essere di bassa qualità con colori molto impastati e immagini poco definite. La nitidezza delle immagini sono solo un lontano miraggio per questo smart prime 6. Discorso nettamente diverso per la fotocamera anteriore che invece cattura immagini discrete.

AUDIO : VOTO 6 – Voto basso dovuto soprattutto per la collocazione poco felice dello speaker di sistema che ne causa come al solito uno strozzamento audio quando lo smartphone viene poggiato su ripiano fonoassorbenti. Tutto sommato però la cassa speaker restituisce un audio abbastanza buono e solo raramente fastidioso e gracchiante.

CONCLUSIONI :  Lo smart prime 6 è un buon device, consigliato a tutte le persone che si avvicinano al mondo smartphone per la prima volta. Dotato di un’ ottima componentistica hardware, se non fosse per la pessima qualità della fotocamera posteriore si potrebbe veramente ritagliare una grossa fetta del mercato di media bassa fascia. Purtroppo i difetti sono importanti e non di poco conto. Tutto sommato però è un device fluido e ottimo per chi della fotocamera ne può fare tranquillamente a meno.