Eccoci ad Halloween, e quindi vi proponiamo la nostra scelta sui migliori film horror, da guardare per farvi gelare il sangue nelle vene. Ricordate, portate sempre con voi, pallottole d’argento, un crocefisso una pistola e il numero dei Ghostbusters non si sa mai.
10. “Poltergeist” (1980)
Regia: Tobe Hooper
La famiglia Freeling , una tipica famiglia della classe media vive nel tranquillo Cuesta Verde Estates. Presto cose strane cominciano ad accadere intorno alla casa ; il canarino animale muore , tempeste misteriose accadono , e Carol Ann è convocato al televisore , dove una strana raggio di luce verde la colpisce e provoca la stanza a scuotere . “Sono Quiiiii!”. Mai guardare la tv troppo vicini, e mai sopra un cimitero indiano!
9. “La notte dei morti viventi ” (1968 )
Regia: George A. Romero
Un gruppo di persone cercano di sopravvivere un attacco di zombie assetati di sangue mentre sono intrappolati in un casale rurale della Pennsylvania . Anche se non è il primo film di zombie , La notte dei morti viventi è il progenitore della “apocalisse zombie”. Un film horror contemporaneo che ha influenzato notevolmente la cultura pop moderna e gli archetipi sugli zombie.
8. “Psycho” ( 1960)
Direttore: Alfred Hitchcock
Quando Marion Crane, disonesta impiegata di un agenzia immobiliare fugge con una mazzetta di denaro e la speranza di iniziare una nuova vita, incappa nel famigerato Bates Motel , dove il direttore Norman Bates si prende cura di sua madre in casa. Il posto sembra strano, ma va bene … fino a quando Marion decide di fare una doccia. Anche grazie a questo film la doccia non ce la facciamo più tranquilli.
7. “Halloween” ( 1978)
Regia: John Carpenter
Un assassino psicotico internato fin dall’infanzia per l’omicidio di sua sorella , fugge e inizia a stalkerare una ragazza amante dei libri e le sue amiche, mentre il suo medico lo insegue. Dopo questo film i coltelli da cucina non sono più stati gli stessi
6. “The Cabinet of Dr. Caligari” (1920)
Regia: Robert Wiene
Un ipnotizzatore folle usa un sonnambulo, richiuso in una cassa da morto, come “veggente” e strumento per commettere efferati omicidi. Considerata l’opera d’arte per eccellenza del cinema espressionista tedesco e anche il primo film horror della storia. 6. “Lasciami entrare” (2008) Regia: Tomas Alfredson Un ragazzino di 12 anni fa amicizia con una misteriosa ragazza giovane la cui apparizione in città coincide stranamente con una serie terrificanti omicidi. Uno schiaffo a chi dice che gli svedesi non sanno fare gli horror
4. “Rosemary’s baby ” (1968)
Regia: Roman Polanski
Una giovane coppia si trasferisce in un appartamento in un famoso edificio di New York per metter su famiglia. Le cose diventano spaventose per Rosemary quando la donna comincia a sospettare che il suo futuro bambino non sia al sicuro attorno a quegli strani vicini. Dopo questo film nessuno chiede più dello zucchero ai vicini.
3. “Non aprite quella porta” (1974 )
Regia: Tobe Hooper
Cinque amici in visita a casa del nonno in campagna, vengono braccati e terrorizzati da un assassino armato di motosega e dalla sua famiglia di cannibali e tombaroli. Mai fidarsi dei contadini, specialmente se hanno una sega elettrica o un maschera di pelle.
2. “Shining” ( 1980)
Regia: Stanley Kubrick
Jack Torrance accetta un lavoro come custode presso l’Overlook Hotel, dove , insieme con la moglie Wendy e il loro figlioletto Danny, devono vivere isolati dal resto del mondo per l’inverno. Ma la famigliola non è preparata per la follia che si nasconde all’interno. «Lavorare soltanto e non giocare rende Jack un ragazzo noioso» REDRUM!!!
1. ” L’esorcista” ( 1973)
Regia: William Friedkin
Regan MacNeil, 12 anni, comincia ad avere atteggiamenti di una nuova personalità mentre strani eventi accadono nell’area di Georgetown. La madre divisa tra la scienza e la superstizione, in un disperato tentativo di salvare la figlia, si rivolge come ultima speranza a Padre Damien Karras, un sacerdote tormentato che sta lottando con la propria fede.
Quando Chris Evans ha annunciato di non volersi più ritirare dalle scene perché ama lavorare per la Marvel , la maggior parte dei fan ha probabilmente pensavano: Ma vah!? Dev’essere fantastico vestirsi da supereroi e fare scazzottate epiche sullo schermo, ed essere pagati profumatamente per farlo, giusto? Difficile è invece credere che ci siano diversi attori che odiano essere parte dell’universo cinematografico Marvel. Ecco uno sguardo a questi matti.
Idris Elba
Quando Elba apparì per la prima volta nei panni di Heimdall in Thor , era un attore rispettato, ma non è esattamente un nome familiare. Ora, è così abbastanza grande che i fan stanno spingendo per fare di lui il prossimo James Bond. E con grande fama derivano grandi irritazione per essere contrattualmente obbligati a fare cammei nei film Marvel come Avengers: Age of Ultron. Descrivendo l’esperienza come “tortura”, ha detto al Telegraph che ” Ri-vestire i panni di Heimdall mi ha strappato il cuore.” Va bene allora.
Natalie Portman
Elba non è l’unico attore uscito da Thor inacidito con la Marvel. Secondo le cronache, la Portman ha quasi dato di matto, dopo che il regista (da lei scelto) Patty Jenkins, è stato licenziato da Thor: The Dark World. In realtà, è stato ampiamente riportato che la Portman voleva lasciare le serie interamente in segno di protesta, ma era contrattualmente obbligata a finire il film. Non è stata vista in alcun film Marvel da quel momento, nemmeno per un cameo.
Edward Norton
Il primo e la più grande star a divorziare con la Marvel è stato Norton, che ha interpretato il ruolo di Bruce Banner in L’incredibile Hulk. A differenza di Elba e della Portman, però, le differenze creative di Norton con la Marvel si sono dimostrate così gravi che lo Studios in sé ha deciso di scaricare Norton. Fortunatamente per noi, lo hanno sostituito con l’amabile Mark Ruffalo, mentre Norton ha recitato invece in successi indipendenti come Moonrise Kingdom. Questa è una rottura che ha giovato più meno a tutti.
Mickey Rourke
Rourke ha anche sentito la stretta di quelle infami differenze creative. E di sicuro non ne era felice. Dopo che gran parte della sua parte nel film Iron Man 2, realizzata con una bella prova di improvvisazione, da parte di Rourke stesso, è finita sul pavimento della sala di montaggio, Rourke ha iniziato a dire peste e corna della Marvel. Ha dichiarato la sua rabbia per aver “qualche dirigente nerd” della Marvel che sforna “insensati film sui fumetti” invece di valorizzare il suo genio recitativo. Anche oggi, anni dopo, Rourke non perde occasione di inveire sulla Marvel. Lascia perdere e va avanti, compagno .
Terrence Howard
Howard è stato uno dei costruttori dell’impero Marvel, essendo cast del film Iron Man, diventato poi un successo planetario. Eppure, Dal secondo capitolo in poi il ruolo di Howard è stato interpretato da Don Cheadle . Perché? Secondo Howard , è perché la Marvel lo derubato di 7 milioni di dollari, che sono stati incanalati nel chacè di Robert Downey Jr. Howard successivamente, ha mandato lo Studios a quel paese e ha rescisso il contratto. Obbiettivamente non gli si può dare tanto torto.
Jason Statham
Questa è una situazione particolarmente pazza, perché , Statham non fa nemmeno parte dell’universo cinematografico Marvel! Ma dopo il suo nome è stato suggerito per il ruolo di Bullseye nella prossima seconda stagione di Daredevil , Statham si è scagliato contro la Marvel. “Preferirei prendere mia nonna metterle un mantello addosso e farla recitare davanti uno schermo verde, e avere uno stuolo di controfigure per farle fare tutte le azioni”. Non siamo sicuri quando l’ultimo blockbuster della Marvel “La nonna in mantello” uscirà nei teatri , ma francamente , non vediamo l’ora di vederlo .
L’atmosfera di Crimson Peak, a partire dall’ambientazione, per passare ai costumi, alle interpretazioni, per poi finire ai crepitii e alle passioni sessuali celate e oscuri segreti, rende questa pellicola un piccolo gioiello di arte cinematografica. Ci sono un paio di mostri (soprannaturali e non), ma le gigantesche emozioni, che spingono ogni singolo personaggio, sono la cosa più terrificante sullo schermo.
Oggi il genere Horror è diventato un prodotto per persone impazienti, ma Crimson Peak non è decisamente un film affrettato. L’ultima fatica del regista messicano seduce con un gusto erotico e macabro, che si fonde perfettamente con il melodramma di base del racconto.
Per questo motivo, Crimson Peak risulta essere un perfetto romanzo gotico moderno. La pellicola è un pezzo impeccabilmente recitato e splendidamente girato. Guillermo del Toro ha consegnato un’altra opera di genio. La trama ruota intorno a Edith (Mia Wasikowska), che è affascinata dal Baronetto Thomas Sharpe (Tom Hiddleston). Dopo essersi sposati, Edith scopre che i fratelli Sharpe potrebbero nascondere alcuni inquietanti segreti. L’unica nota realmente negativa del film sono I fantasmi stessi, che diventano, nel racconto, solo una mera premessa narrativa.
Jessica Chastain e Mia Wasikowska si guadagnano il diritto di imporsi su “palcoscenico” del film. Tom Hiddleston crea un personaggio soave che, anche se sembra reticente e a volte distante. Jessica Chastain (Lucille, la sorella) interpreta magistralmente un personaggio a dir poco snervante. Lucille ha palesemente un’aria sinistra, che è accompagnata anche da un vestito scuro, quasi fosse un suo marchio di fabbrica. In contrapposizione ai due “fratelli”, Mia Wasikowska come la protagonista femminile è piuttosto timida, ma in fin dei conti non è affatto malvagia, anche se in alcuni momenti non riesce a trasmettere il terrore che a parole prova. Per i Nerds è 3 occhialini su 5.
La cultura popolare lo sa da tempo: il vino buono sta nelle botti piccole. La stessa cosa può essere detta di alcuni supereroi.
Ant Man diretto da Peyton Reed è un piccolo gioiello, che fa onore alla tematica supereroistica e alla Marvel Studios. In parte Ocean’s Eleven, in parte Toy Story, con accenni di Assassin’s Creed e elementi alla Monty Pyton, Ant-Man ci regala quasi due ore di puro intrattenimento, con una storia avvincente, divertente e ben strutturata. Non mancano i richiami ai film della Marvel Studios già usciti e i suggerimenti ai film e personaggi ancora a venire, ma già annunciati.
Il film inizia con un giovane Hank Pym (Michael Douglas) che a causa di un non ben specificato incidente lascia lo S.h.i.e.l.d. La storia riprende poi ai giorni nostri dove un vecchio Pym è stato costretto a lasciare la sua società dall’ex pupillo Darren Cross (Corey Stoll). Il dottor Pym recluta allora Scott Lang (Paul Rudd), che nei fumetti è un ladro professionista, mentre nella versione cinematografica è una sorta di Robin Hood informatico del 21° secolo. Lang, che è appena uscito dal carcere diventa così il nuovo Ant Man, allenato da Pym e dalla figlia (Evangeline Lilly) armato della tuta di Ant Man che gli permette di ridursi di dimensione ma di conservare la forza proporzionale di un uomo di dimensioni normali, quindi sovrumane, date le dimensioni ridotte, ma soprattutto di controllare un esercito di formiche.
Pym quindi affida a Lang il compito di rubare l’armatura di Calabrone, versione moderna della tecnologia di Ant Man ed evitare che il malvagio Cross la possa utilizzare per scopi per nulla nobili o eroistici. La pellicola, degna aggiunta ai film prodotti dalla Marvel Studios è una delizia da guardare. La Storia rende su tutti i livelli e le performance degli attori sono eccellenti e credibili. Non mancano i momenti comici, sia da parte del protagonista, che dei suoi comprimari, una nota va spesa per Michael Peña, ottimo attore che, come Paul Rudd, riesce ad alternare ruoli comici a ruoli drammaticamente impegnati o d’azione. Anche l’inserimento nell’universo Marvel è fatto con gran stile e sagacia: l’utilizzo di uno degli Avengers nel film è sia divertente che molto d’effetto. Ant Man è forse il film più riuscito della Marvel Studios dopo Guardiani della Galassia, una pellicola da rivedere più volte con gusto.
Era il novembre del 1961 quando il mondo conobbe per la prima famiglia di supereroi creati dalla fervida mente di Stan Lee: i Fantastici Quattro.
Un gruppo di amici che a causa di un incidente su un razzo sperimentale non schermato propriamente ottennero incredibili poteri che da quel momento utilizzarono per il bene dell’umanità, combattendo contro criminali di ogni genere e contro la loro nemesi più terribile il dottor Destino (Dr. Doom). Questa è sostanzialmente la premessa de i Fantastici Quattro, il primo fumetto della Marvel Comics.
Questo purtroppo non è la storia de i Fantastici 4 il film diretto Josh Trank.
La storia di questo nuovo reboot del franchise (c’erano già stati un film indipendente di scarsa produzione del 90 e un blockbuster del 2005) è un un film deludente e generalmente brutto da guardare.
Non volendo focalizzarsi sul cambiamento razziale di uno dei personaggi principali del quartetto (nei fumetti Jhonny Storm/La torcia umana, biondo con gli occhi azzurri, diventa sul grande schermo un ragazzo Afro-Americano -Michael B.Jordan- fratello di Sue Storm/La Donna Invisibile, che nel film, come nel fumetto è una donna bionda con gli occhi azzurri -interpretata da Kate Mara) Fantastici 4 delude su tutta la linea.
La storia è presa a mano basse dal ciclo di fumetti Ultimate Fantastic Four, dove nei capitoli iniziali, viene re-immaginata la nascita del quartetto: Reed Richards futuro Mister Fantastic, fin da tenera età mosta chiaramente di essere un genio, tanto che a 13 anni, aiutato dal suo migliore, ma non troppo intelligente, amico Ben Grimm scopre ed inventa il teletrasporto, crescendo viene notato da una Fondazione, la Baxter Foundation, che scova e, successivamente, istruisce i geni del futuro. Alla Baxter Foundation Reed Richards conosce Sue e Jhonny Strom e soprattutto Victor Von Doom, l’uomo con cui Reed costruirà un modello più grande di Teletrasporto in grado di trasportare materia organica.
Qui finiscono le similitudini con il fumetto.
Fantastic 4 risulta essere un accozzaglia di cose, che assomigliano a tutto e niente, gli attori, bravi individualmente, risultano troppo poco credibili, sopratutto a causa di un copione che è la versione riveduta e corretta (male) di un lavoro che in origine era bello ed intrigante. Successivamente all’incidente che dona ai 5 (si esatto 5) i loro superpoteri, la storia prende una piega alquanto patetica per chiunque abbia mai sentito parlare dei Fantastici 4, a iniziare da Ben Grimm/La Cosa trasformata in macchina da guerra per conto dell’esercito americano, e dalla torcia umana, diventato una specie di aereo caccia di fuoco dell’esercito.
Piccola nota deve essere fatta su questo dettaglio: é indubbio che oggi hollywood deve necessariamente mettere una “quota nera” nei propri film blockbuster, ma tra i ruoli del film bisognava dare la parte dell’uomo in fiamme ad un Afro-Americano!? Il Ku Klux Klan ringrazia.
Quello che particolarmente dà fastidio de Fantastici 4 è il Dottor Destino, nei fumetti questo personaggio è il dittatore dello stato, fittizio, europeo di Latveria, che a seguito dei un incidente viene sfigurato, egli allora inizia ad indossare un’armatura a metà fra il medievale e l’high tech e giura vendetta contro il mondo e l’uomo che , egli pensa, l’abbia tradito… Reed Richards.
Nel film Destino è anche lui un genio e come gli altri è vittima dell’incidente che gli dona i poteri di un … DIO!?
In quest’ultima incarnazione il dottor Destino, non indossa nessun armatura eppure ha il potere di fare addirittura esplodere qualcuno con la sola forza del pensiero.
Questo film è forse uno dei più grossi flop dopo il Daredevil con Ben Affleck. Forse più che i Fantastici 4 avrebbe dovuto chiamarsi i Mediocri 4
Pur essendo relativamente giovani, i fumetti sono un’evoluzione di una delle più antiche forme d’arte mai realizzate dall’uomo. Nati ufficialmente nel 1865, con la striscia chiamata The Yellow Kid, i fumetti sono entrati lentamente ma inesorabilmente nella società. Oggi sono accettati come forma d’arte a tutti gli effetti, e non più come “una cosa da bambini”, tanto che alcuni lavori toccano tematiche serie e profonde.
Quindi, che siate dei neofiti, delle nuvole parlanti o lettori navigati, questa è la lista delle Graphic Novel (o libri a fumetti) che vi consigliamo di leggere prima di morire:
10. Daredevil: Man Without Fear
Con i testi di Frank Miller e i disegni di John Romita Jr , questo volume racconta l’origine del difensore di Hell’s Kitchen: Daredevil: l’uomo senza paura. La vita del giovane Matt Murdock è stata irrevocabilmente alterata dopo essere stato accecato da delle sostanze radioattive, mentre salvava la vita di un uomo anziano. Come risultato il giovane Matt scoprì di aver acquisito super sensi e super agilità proprio grazie all’incidente che lo privò della vista. Daredevil: the man without fear è il racconto del primo anno di attività di uno dei supereroi più popolari della Marvel Comics. Un fumetto maturo e crudo che rende onore al suo genere.
9. 300
Altro piccolo gioirello dello scrittore/disegnatore Frank Miller con i colori di Lynn Varley, 300 racconta l’eroica impresa dei soldati spartani che combatterono contro l’impero persiano alle Termopili . La storia si concentra su Re Leonida , il giovane soldato Stelios e il narratore Dilios per evidenziare imponente durezza e valore degli Spartani. Il racconto di Miller e l’arte di Varley sono eccezionali, le scene di combattimento sono particolarmente potenti e dirette.
8. V per Vendetta
Scritto da Alan Moore e disegnato da David Lloyd, V per Vendetta è un potente racconto epico sulla perdita della libertà e dell’individualità. Moore ci propone un racconto avvincente delle linee sfocate tra il bene o il male ideologico, in un mondo in cui, le libertà personali e politiche sono inesistenti. Insieme a Watchmen e Dark Knight Returns, V per Vendetta è spesso considerato uno dei capisaldi moderni dei fumetti che ha reinventato i fumetti per un pubblico adulto e maturo . Scritto come risposta alla politica di destra del 1980 rimane estremamente potente oggi. La storia si svolge in una Inghilterra totalitaria a seguito di una guerra devastante che ha cambiato la faccia del pianeta. Questo incredibile romanzo grafico mette in luce un misterioso uomo in una maschera di porcellana bianca e la sua giovane protetta mentre combattono oppressori politici attraverso il terrorismo e atti apparentemente assurdi.
7. Kingdome Come
Uno dei più superbi lavori dello scrittore Mark Waid e dell’artista Alex Ross. Ambientato nel futuro della DC Universe, Kingdom Come è una pietra miliare del mondo dei fumetti supereroistici. Trama avvincente, intelligente e realistica, Kingdome Come non ha paura di mostrare al lettore lo scontro tra gioventù ed esperienza, tradizione contro il cambiamento Questa cupa storia si chiede che cosa definisce un eroe in un mondo inesorabilmente fuori controllo. Superman, Batman , Wonder Woman e i loro coetanei si trovano contro una nuova generazione senza compromessi, e il loro conflitto finale determinerà niente di meno che il futuro del pianeta. Una nota particolare va dedicata alle meravigliose tavole dipinte a mano da Alex Ross.
6. Batman: the Killing Joke
Un classico racconto di Batman da due delle più grandi leggende del mondo dei fumetti. Senza dubbio la storia definitiva sul Joker. Uno dei lavori più belli e influenti del mondo dei supereroi. Una graphic novel ricca di intensi dialogi ritmati, scritti con grande maestria da Alan Moore e disegnati con arte dal pittore Brian Bolland. Il Joker fugge nuovamente dall’Arkham Asylium – e irrompe nella casa del commissario di polizia Jim Gordon, sparando a sua figlia Barbara – l’ex Batgirl – paralizzandola per la vita, per poi rapire proprio Jim Gordon e tentando di farlo diventare pazzo come il Joker stesso.
5. Marvels
Benvenuti a New York. Qui , esseri umani in fiamme camminano o volano per le strade, uomini in costumi coloratissimi scalano palazzi di vetro e cemento come farebbero gli insetti e creature provenienti dallo spazio minacciano di divorare il nostro mondo . Questo è l’Universo Marvel , dove l’ordinario e il fantastico interagiscono quotidianamente . Questo è il mondo delle Meraviglie, questo è Marvels. Scritto da Kurt Busiek e superbamente dipinta da Alex Ross, Marvels ritrae la vita ordinaria in un mondo pieno di superuomini in costume, ma raccontati dal punto di vista dell’uomo comune, che conduce la propria vita senza neanche sapere cosa voglia dire avere un super -potere. Ogni numero, quest’opera è composta da 12 volumi, presenta una varietà di dettagli minuti dei più famosi ed infami eventi del Marvel Universe .
4. Superman Red Son
Scritto dal pluripremiato Mark Millar, e disegnato dagli artisti Dave Johnson e Kilian Plunkett , Red Son risponde in maniera originaria, alla domanda che tutti i lettori di fumetti e Lex Luthor in primis , si sono sempre chiesti: E se Superman prendesse il controllo del mondo? Ambientato in una realtà alternativa Superman è l’incubo dell’America! Che cosa succederebbe se l’astronave che trasportava Superman si fosse schiantata sul lato sbagliato della cortina di ferro? E se il bambino fosse cresciuto fino a diventare il braccio destro di Stalin? E se il genio folle di Lex Luthor fosse stato impiegato dal governo degli Stati Uniti di sviluppare la propria contromisura contro l’Uomo d’Acciaio, trasformando la guerra fredda in calda ?! Pieno di personaggi storici e di una serie di supereroi familiari , tra cui Batman e Wonder Woman come non li avete mai visti prima , questa superba graphic novel mostra che cosa potrebbe fare realmente l’uomo d’acciaio se davvero volesse.
3. Watchmen
Uno dei capolavori assoluti dello scrittore Alan Moore. Disegnata da un eccellente Dave Gibbons, Watchmen è un giallo intenso e complesso con personaggi indimenticabili, che esplora i temi del potere assoluto, l’amore e la follia del mondo e dei fumetti. E’ l’unica graphic novel ad essere stata inserita in 100 migliori romanzi del Time Magazine. E’ semplicemente uno delle più influenti graphic novel di tutti i tempi. Watchmen ha di fatto ridefinito ciò i fumetti sui supereroi possono essere, creando un mondo indirizzato ad un pubblico adulto, avvincente con una trama labirintica e un colpo di scena finale degna di un romanzo di Sherlock Holmes. Ambientato nel 1980, la storia segue un gruppo eterogeneo di supereroi in costume in un universo alternativo in cui gli Stati Uniti sono ancora nel pieno della guerra fredda con l’Unione Sovietica. Rorschach, un vigilante mezzo psicotico deve convincere i suoi ex compagni di squadra, ormai di mezza età e in pensione, che ha scoperto un complotto per uccidere i rimanenti supereroi – insieme a milioni di civili innocenti … Una volta riuniti, i ‘Watchmen’ superstiti sapranno sufficienti per evitare una apocalisse globale?
2. Maus (Maus: A Survivor’s Tale)
Maus è l’opera autobiografica di Art Spiegelman . Raccontata utilizzando l’autore stesso come narratore, Maus è la storia completa di Vladek Spiegelman , un Ebreo polacco , che vive e sopravvivere nell’Europa di Hitler. Affrontando l’orrore della Shoah attraverso animali antropomorfi (gatti/nazisti ed ebrei/topi) Spiegelman cattura la realtà quotidiana di paura nei ghetti ed è in grado di esplorare il senso di colpa, e la straordinaria sensazione di sopravvivenza. Spiegelman, che nel fumetto porta il suo stesso nome: Art, decide di narrare la storia del padre Vladek, per poterla tramandare alle generazioni future, proprio come la sua controparte cartacea, per poterla narrare anche alle generazioni future. Vincitore di un Premio Pulitzer e numerosi altri premi, Maus è un classico contemporaneo di importanza incommensurabile. Decisamente una delle Graphic Novel più importarti di sempre.
1.Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro
Nessuna storia di Batman è probabilmente più importante di quella di Frank Miller The Dark Knight Returns. Uscito nel 1986, è stato responsabile per il ringiovanimento di Batman come il buio, meditabondo personaggio che conosciamo oggi – e per l’industria dei fumetti nel suo complesso. Batman rappresentava tutto ciò che era sbagliato nei fumetti e Miller si addossò il compito di prendere in mano in cavaliere oscuro e trasformalo da discutibile e ironico personaggio dei cartoni animati per bambini in un eroe de e per i nostri tempi. Questo è il racconto dello sforzo di un uomo torturato per salvare una città sprofondata nel caos. Un vecchio da tempo consumato fisicamente dalla lotta, in conflitto nell’accettare un nuovo Robin, mentre affronta l’ultima generazione di psicopatici, criminali iper-violenti. vecchi nemici, come il Joker e Due Facce e … vecchi amici che si schierano sia al suo fianco che contro. Il Cavaliere Oscuro è un successo su tutti i livelli. Mantiene intatti gli elementi fondamentali del mito di Batman: Robin, Alfred il maggiordomo, il commissario Gordon, e la più classica della galleria dei cattivi del difensore di Gotham. Il libro è un’opera d’arte con disegni crudi e pungenti, ambientazioni claustrofobiche e psichedeliche. Il ritorno del Cavaliere Oscuro è fondamentalmente una grande storia: Gotham City è un inferno sulla terra, bande di strada vagano incontrollate, ma non ci sono più eroi. Il degrado è onnipresente. Un vecchio Bruce Wayne ormai troppo stanco dovrà ancora una volta indossare gli abiti del pipistrello per salvare Gotham da se stessa! Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller è la storia di come dovrebbe essere Batman in tutto e per tutto.