Avete mai pensato a come sarebbe vivere in un corpo che non senti tuo? Sentirti fuori posto, in difetto? Avete mai provato l’esperienza di non essere accettati per quello che si è? Questi e molti altri sono temi raccontati nella storia di P. adolescente alla scoperta della sua identità e l’accettazione di sé stessa nella dura vita di tutti i giorni fatta di famiglia, scuola, vita sociale, incontri in rete e molto altro in un lungo viaggio nei sentimenti per arrivare all’amore verso sé stessa e alla sua naturale bellezza. Una verità raccontata senza filtri, senza censure di nessun tipo, un pugno difficile da incassare e che, in qualche modo, fa sì che ogni lettore possa rispecchiarsi e sentirsi meno solo. Secondo romanzo a fumetti autobiografico di Josephine Yole Signorelli pubblicato da Feltrinelli, che ancora una volta ha centrato il bersaglio portando all’attenzione del pubblico un argomento forte, ma così reale e presente che mai come in questi tempi è giusto trattare e capire ponendosi delle domande.
Non starò qui a dirvi di essere stata da sempre una sua fan. Ho avuto modo di incontrarla per la prima volta direttamente di persona nel febbraio del 2018 al Bologna nerd show, per me completa sconosciuta al suo banchetto, con le sue tavole cariche di erotismo “disegnato male”, ma c’è voluta molta insistenza da parte del mio socio Thilgon prima di convincermi a prendere in mano una delle sue opere. Continuava a dirmi “non te ne pentirai, sono certo che è una storia che non potrà non piacerti” e infatti ne fui letteralmente travolta e coinvolta leggendo tra una lacrima e una stretta al cuore “Romanzo Eplicito” (la sua opera prima sempre edita dalla Feltrinelli).
Josephine ha la capacità di narrare, con una cifra stilistica sintetica ed efficace al netto del tratto “grezzo” delle sue matite, temi e emozioni di una grande complessità che toccano personalmente chiunque li legga e porta con la sua nuova opera “P. la mia adolescenza trans” un pezzo di realtà che pochi hanno avuto il coraggio di narrare, perché ci viene insegnato che certe cose non vanno affrontate, ma vanno nascoste con vergogna. L’autrice si è messa totalmente a nudo raccontando la sua storia, il sentiero tortuoso che ha dovuto affrontare per raggiungere l’amore per sé stessa nella sua città natale, Catania, mentre “Romanzo esplicito” racconta la storia di come l’ha abbandonata. Le difficoltà non sono state certo poche e le esperienze narrate ti fanno vivere un misto tra empatia e rabbia per le ingiustizie subite dalla protagonista, che ciò nonostante è riuscita a trovare la sua voce, una voce che va all’unisono con quella dei suoi fan che grazie a lei oggi si sentono meno soli e meno incompresi. Un’opera che farà discutere non poco e non per poco tempo e che mette in luce il tessuto sociale in cui viviamo fatto di intolleranze, pregiudizi e giudizi su come tutti dovremmo essere.
Le parole iniziali della protagonista mettono subito in chiaro la situazione in cui si trova e vive in modo costante:
“Non mi piaccio, ma faccio di tutto per attirare l’attenzione. Chi non ha mai provato questa sensazione non può capire di cosa parlo. Alla gente non importa nulla della mia sensibilità o intelligenza. È il mio corpo a catturare il loro interesse. E io glielo offro in pasto, lo esibisco. Per strada mi guardano, mi offendono, si eccitano. Mi trattano come un oggetto, ma solo così credo di valere qualcosa. È il solo modo che conosco, l’unico che ho imparato.”
Molti si sono soffermati con shock sull’outing fatto dall’autrice, ma non è quello che dovrebbe sconvolgerci. Ciò che mi ha dato da pensare è il tessuto sociale in cui viviamo, la noncuranza che si ha verso il nostro prossimo, la repressione cui ci sottoponiamo costantemente per vivere secondo il concetto di “cosa è giusto”, trattando il diverso come qualcosa di errato, sbagliato. Di fronte al nuovo, si sa, l’essere umano è tendenzialmente spaventato e non reagisce positivamente o con curiosità, ma, per citare il mio videogioco preferito “Alice madness returns” “Diverso non è né bene né male, significa solo non uguale”, e con “P. la mia adolescenza trans” la nostra artista è riuscita a dimostrare proprio questo. La bellezza non ha un’unica forma, ognuno di noi ha una bellezza unica e personale da custodire e proteggere.
Il mio voto finale per “P. la mia adolescenza trans” è di 5 occhialini nerd pieni e con lode. Assolutamente consigliato.
Dalla vostra Grayfox_001 è tutto e vi ricorda che per rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità e curiosità del mondo nerd il posto è uno solo: Nerd Attack! Alla prossima amici lettori!
Ha appena avuto termine la quarta edizione del Modena Nerd arrivando a un tetto di ingressi di 23 mila persone. Uno straordinario successo che ha regalato a tutto il suo pubblico show dal vivo, videogames e star del web all’insegna della cultura pop. Sensibili sono stati i cambiamenti quest’anno a cominciare dalla superficie espositiva aumenta del 30%, espositori +15% oltre 70 autori in artist alley e alle innumerevoli attrazioni che hanno reso indimenticabile l’esperienza delle migliaia di visitatori.
Diverse sono state le scene a cui abbiamo assistito e che hanno portato alla luce la forza di questo comics. Abbracciando in modo globale la cultura nerd, essa riesce ad interessare e coinvolgere grandi e piccini. Da una generazione nerd ad un’altra la parola d’ordine per questa edizione è nostalgia e questo si riflette anche sugli ospiti presenti come Giovanni Muciaccia che sabato ha realizzato dal vivo uno dei suoi “attacchi d’arte”, mentre domenica Danilo Bertazzi e Lorenzo Branchetti gli interpreti di Tonio Cartonio e Milo Cotogno ne “La Melevisione” – hanno guidato il pubblico in un vero e proprio viaggio fatto di ricordi e aneddoti, all’insegna di uno dei periodi più belli della recente storia televisiva. Lo show di Giorgio Vanni ha chiuso in bellezza i due giorni di intrattenimento non-stop dell’arena spettacoli: due ore di musica e migliaia di persone che ballavano sulle note delle sigle dei cartoni animati più famosi, lasciandosi coinvolgere da un irresistibile mix di melodie, luci, immagini ed effetti di scena. Estremamente apprezzata anche l’area gaming, in cui le differenze di età non esistono e i genitori siedono insieme ai figli per provare i videogiochi next gen: un’avveniristica arena con centinaia di posta-zioni PC e Playstation 4, i setup di realtà virtuale e tutti i titoli più in voga del momento, da Fortnite a Fi-fa 19, da Super Smash Bros Ultimate a League of Legends e Rainbow Six. Le finali dei tornei, con i migliori giocatori provenienti da tutta Italia, hanno raccolto gli appassionati intorno al main stage dell’arena, dove era possibile assistere alle incredibili performance dei partecipanti sul grande maxi-schermo, proprio come accade per gli eventi sportivi di maggior richiamo. Confermando ancora una volta il proprio carattere intergenerazionale, Modena Nerd ha saputo poi coniugare la propensione al futuro con uno sguardo rivolto al passato, e in particolare ai videogiochi vintage e al loro fascino senza tempo. Accanto alle console più moderne i padiglioni di Modena Fiere hanno accolto 90 postazioni con i sistemi di gioco che hanno fatto la storia – dall’Atari 2600 al Commodore 64, dal Nintendo 8 bit al Megadrive e alla Playstation – oltre a una grande sala giochi arcade di 60 cabinati e flipper.
Se il gioco elettronico avvicina le generazioni e crea legami tra le persone che si divertono le une accanto alle altre, i grandi protagonisti del mondo del fumetto sono in grado di affascinare chiunque con la loro incredibile capacità di dare vita a interi mondi di fantasia, foglio e matita alla mano. I visitatori di Modena Nerd hanno avuto modo di vedere all’opera dal vivo oltre 70 autori italiani e internazionali, ammirandone le tecniche in artist alley oppure in area workshop, dove gli aspiranti fumettisti potevano apprendere i segreti della nona arte direttamente dai suoi più celebri esponenti: Ian Churchill, Paolo Barbieri, David Lopez, Pere Perez, Marco Nizzoli, Stefano Landini, Loputyn e tantissimi altri.
“Al termine del mio primo Modena Nerd – ha affermato Marco Momoli, nuovo Direttore Generale di Modena Fiere – posso dire che la cosa più gratificante è stata vedere la felicità sui volti dei visitatori. Modena Nerd abbraccia un pubblico molto vasto, i nonni con i nipoti o i genitori con i figli, e per noi è una grande soddisfazione poter offrire ai modenesi la possibilità di trascorrere due giorni all’insegna del divertimento e del “gioco buono”. Il programma dei due giorni è stato molto ricco – ha proseguito il Direttore Generale – e i dati di visitazione premiano la nostra scelta di investire nel progetto, con una crescita stimabile intorno al 10% rispetto al 2018”. Al momento della chiusura sui volti dei visitatori si poteva notare la felicità per le emozioni provate, ma anche un pizzico di tristezza perché Modena Nerd volgeva al termine: “Questo per noi è un ulteriore stimolo – ha concluso il Direttore Generale Momoli perché sappiamo che siamo riusciti a entusiasmare tantissime persone e, proprio per questo, vogliamo impegnarci al massimo per fare ancora meglio il prossimo anno”.
Torniamo da questa esperienza entusiasti e felici di averne preso parte, poiché possiamo dire a gran voce che è davvero un comics per tutti fatto di divertimento, cultura e che unisce le genti in un’atmosfera positiva e di divertimento. Pertanto il voto finale per questo Modena Nerd 2019 è di 5 occhialini nerd su 5. Punteggio pieno signori miei.
Dalla vostra Grayfox è tutto e ci vediamo alla prossima avventura!
Sud italia degli anni 90. Il periodo delle cabine telefoniche, del primo game boy, del gelato camillino e molte altre nostalgiche realtà. 5 ragazzi, un cane scomparso e un inquietante vicino di casa sono il mix creato per un giallo tutto da scoprire. È la storia di Ettore, Dante, Milo, Neri e Michelangelo che per uno strano scherzo del destino si troveranno insieme immersi in una ragnatela di misteri riguardante tutta la cittadina di Morene Sassi e l’oscura Tamaranto, un’azienda dalla dubbia moralità che in qualche modo gravita nella vita dei nostri protagonisti e dei suoi cittadini. All’apparenza i nostri protagonisti possono sembrare come molti altri: ragazzini spensierati, occupati solo a vivere una vita da cortile fatta di giochi, gelato e mare, ma ognuno di loro porta una storia personale e famigliare non semplice e piena di tormenti non facili da gestire. Nonostante le loro diversità e caratteristiche si uniranno per far luce sulla faccenda del cane scomparso, del misterioso vicino di casa e molto…molto altro ancora sembrerebbe.
Pubblicato da Shockdom, sceneggiato da Violetta Rovetto (alias Violetta Rocks) e disegnato da Marco Tarquini (alias Tarma) hanno portato sul panorama fumettistico italiano un’opera diversa dalle altre e per nulla scontata. Nei mesi precedenti al lancio, I due ragazzi sono stati davvero abili a parlare della loro fumetto senza dare la possibilità al potenziale lettore di farsi anche solo un’idea della storia proposta. Le tematiche sono svariate e dal forte impatto sociale. già nelle prime tavole mette in chiaro che ne vedremo davvero delle belle, ma non voglio dirvi oltre, perché non voglio rovinarvi il potenziale viaggio che vi invito assolutamente a fare. Ho avuto modo di leggerlo recentemente (praticamente qualche ora precedente alla scrittura di questo articolo) e sono rimasta totalmente rapita da questa storia, tant’è che in questo momento sto soffrendo della “sindrome di Stoccolma”: nello specifico senso…voglio sapere come va avanti, porca paletta! Mi sento intrappolata e innamorata, e come me molti altri, nella curiosità di sapere e i creatori sono i nostri carcerieri. Nonostante sia un giallo autoconclusivo, dà comunque spazio alla linea narrativa collegata ai prossimi numeri in programma (perciò Shockdom, non facciamo scherzi eh! Che qui c’è gente che aspetta) ed è suddiviso in tre parti: quello appena uscito parla della loro preadolescenza, mentre i prossimi saranno dedicati all’adolescenza e all’età adulta. Vi stupirà sapere che il volume attualmente disponibile è solo la prima metà della storia dedicata alla preadolescenza.
Cavolo, ne avremo da leggere! Ma vista la qualità dell’offerta proposta ben venga. Viva il sano intrattenimento fumettistico. E che dire della mano di Marco Tarquini? Il suo tratto è molto particolare e si sposa perfettamente con la narrazione proposta, dando alla possibilità di immedesimarsi anche da un punto di vista grafico, specialmente in scene più buie e cariche di tensione. Le doti narrative di Violetta ti tengono letteralmente incollato al fumetto. Tutto scorre benissimo, niente è lasciato al caso, la trama è avvincente e i personaggi ben delineati e ricchi di sfumature. Come potete intuire dalle mie parole sono molto soddisfatta di questo fumetto, ma essendo che ancora tutto da raccontare aspetterò con devota pazienza le prossime uscite. Nel frattempo dono a questo “primo boccone” il voto di 4 occhialini nerd su 5.
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Si è appena conclusa la seconda edizione del Nerd Show Bologna, realtà giovane nel mondo del fumetto ma che ha saputo ritagliarsi il suo spazio in modo egregio. I dati lo confermano potendo vantare in 48 ore di manifestazione oltre 30 mila ingressi, un terzo in più rispetto alla prima edizione l’anno precedente.
Avendo già presenziato l’anno precedente (poco prima di avviare questo piccolo format di recensioni), posso affermare che i cambiamenti apportati nella gestione della fiera sono stati numerosi e ben graditi.
Ho apprezzato enormemente l’ampio spazio dedicato agli autori di fumetti, giochi e quant’altro, sia autoprodotti – infatti, appena entrati, si incontrava proprio questo spazio a loro dedicato – che supportati da case editrici, dando la possibilità al pubblico di conoscere nuovi autori oltre che i propri beniamini. Rispetto l’anno scorso sono stati invitati almeno il doppio degli autori affermati, creando una Artist Alley decisamente degna di nota.
Nello stesso padiglione era presente l’area mercato, che forse non presentava più stand rispetto lo scorso anno, ma erano decisamente più condensati, tanto che a tratti si aveva qualche difficoltà a percorrere il padiglione, specialmente sul fondo, dove trovava posto un ring da wrestling su cui si sono svolti incontri a tema (sfide dell’Uomo Tigre, scontri tra supereroi Marvel, ecc) e balli hip hop coreografati da Stefy Camparada, con un presentatore d’eccezione, Marco “Tola” Spatola, impersonator di Tony Stark. Trovo che l’idea degli incontri di wrestling tematici abbiano aiutato a contestualizzare meglio la presenza del ring e le attività svolte, creando anche una narrazione che ha divertito grandi e piccini.
Il padiglione gemello, invece, lasciava un respiro maggiore. Gran parte dello spazio era dedicato a giochi di società, console, e agli ormai immancabili Lego, con diorami meravigliosi composti da miliardi di mattoncini e anche aree laboratorio in cui sperimentare ad esempio la costruzione di una macchinina di mattoncini che si muove davvero, con tanto di percorso ad ostacoli su cui metterla alla prova. Presenti anche postazioni per sperimentare l’esperienza della realtà virtuale, stand-laboratorio di stampa tridimensionale e aree di analisi di gioco.
In fondo al padiglione, un grande palco adibito per performance canore di Giorgio Vanni, i Nanowar e The Spleen Orchestra, ma anche conferenze e interviste con Youtuber, doppiatori e showman degli anni ’90.
La conferenza che personalmente mi ha colpito è stata quella dedicata al fenomeno delle Flame Wars, moderata dal gruppo di psicologia dei videogiochi Horizon Psytech con ospiti Violetta Rocks, Fraffrog, Boban Pesov e Croix89, che hanno informato nonché commentato sulla tematica e come affrontarlo, ognuno dalla propria prospettiva.
Senza nulla togliere agli altri argomenti in programma, trovo che aver inserito un argomento di riflessione ed educazione di questo calibro dia merito all’organizzazione, nel non considerare solo la parte ludica e di intrattenimento di questo ambiente, e anche della figura dello youtuber stesso che spesso viene malvista, e che invece si può fare anche carico di questi argomenti importanti “approfittando” della sua posizione di rilievo. Sarebbe bellissimo che la cosa non si fermasse qui a una sola conferenza, perché, per quanto bello, non trovo che sia stato approfondito adeguatamente, vuoi per la tempistica da palco, vuoi per il contesto stesso, ma se si potesse proseguire il dibattito tramite altri mezzi, anche in più tappe, si otterrebbe sicuramente un concreto svisceramento del fenomeno, e magari chissà, ottimisticamente, scuotere le coscienze.
Giungiamo, infine, all’ultimo padiglione, in fondo, accessibile da entrambi i precedenti, dedicato per la maggior parte ai videogiochi, sia arcade, che arene competitive. Anche qui, in un lato, la presenza di un ring su cui si potevano sfidare due contendenti a colpi di mouse creava un effetto scenico, mentre nella zona centrale vari gruppi si sfidavano in e-sports. Le ultime due porzioni del padiglione erano invece dedicate una all’esposizione steampunk dell’associazione di San Marino Comics. L’ultima ad area palco per workshop, conferenze e gare cosplay.
Di gare cosplay se ne sono tenute due, una soft non competitiva il sabato, e una competitiva valida per selezione CNC la domenica, entrambe gestite dallo staff di Epicos e condotte dagli ormai noti Luca Panzieri e Chiara Madonia, spumeggianti come sempre.
La gara si è distinta per l’elevato numero di partecipanti e una certa qualità e varietà dei cosplayer. Incredibilmente, su 45 partecipanti, non si è ripetuto nemmeno un personaggio! Potrà sembrare una banalità, ma avendo accumulato una certa esperienza nel mio girovagare, è un evento più unico che raro, perciò tanto di cappello ai partecipanti, che hanno regalato al pubblico un vero spettacolo.
Personalmente mi sono molto divertita, e penso anche il pubblico vedendo le reazioni circostanti. In conclusione, dopo attente riflessioni e considerazioni sull’evento generale, mi rendo conto che questa mia recensione possa apparire diversa dalle altre, forse più analitica e apparentemente meno entusiastica, ma, essendo agli inizi, mi sembrava giusto affrontare il tutto con obiettività estrema e allo stesso tempo, visti i sensibili e positivi cambiamenti, con uno sguardo ottimistico e positivo per le future edizioni del Nerd Show Bologna.
Il mio voto finale è di 3 occhialini nerd e mezzo.
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Cari amici lettori, in questo periodo di pre-feste la vostra Gray tende a essere un po’ nostalgica. Proprio recentemente ho avuto modo di rivedere Howard e il destino del mondo del 1986 su Netflix. Non sapete chi sia Howard? Non vi preoccupate amici, noi di Nerd Attack siamo buoni:
Howard è un personaggio dei fumetti nato dalle menti di Steve Gerber e Val Mayerik per la Marvel Comics. Le sue storie riguardano le avventure, o per meglio dire le disavventure, di un papero antropomorfo scorbutico intrappolato in un mondo dominato dagli umani che lui chiama “scimmie senza peli”. Tratta generalmente parodie di storie fantascientifiche e fantasy, connotate da uno stile fortemente ironico. Come Deadpool, anche Howard è consapevole di essere Il personaggio di un fumetto, infrangendo così la quarta parete in moltissime occasioni, ma questa caratteristica non è stata apprezzata all’epoca. Nel 1986 uscì anche un film dal vivo ispirato al personaggio intitolato Howard e il destino del mondo.
E appunto, dopo la visione del film ho sentito l’esigenza di saperne di più su questo personaggio così stravagante e ho deciso di condividere con voi le mie scoperte. Siete pronti? Iniziamo.
1)Howard era inizialmente disegnato come un papero antropomorfo con un onnipresente sigaro nel becco giallo e privo di pantaloni, ma questi gli furono aggiunti in seguito ad una controversia legale con la Disney, che citò la Marvel per plagio a causa dell’eccessiva somiglianza del personaggio, anche nell’abbigliamento, con Paperino. L’episodio ispirò una storia di Howard, incentrata proprio sul caos generato dalla mancanza di pantaloni del papero.
2) Anche dopo la chiusura delle serie a lui dedicate negli anni ottanta, Howard è apparso in numerosi cameo comici anche in vicende drammatiche ad esempio nei principali crossover come Civil War, in cui si schiera a favore della registrazione dei supereroi perché venga finalmente ufficializzata la sua esistenza, e Secret Invasion, dove appare in versione Skrull. Nel Marvel Cinematic Universe invece, mentre i camei di Stan lee sono stati un appuntamento fisso, abbiamo anche delle comparsate del nostro papero: Nella scena dopo i titoli di coda del film Guardiani della Galassia appare insieme al Collezionista e a Cosmo, realizzato in CGI e doppiato in originale da Seth Green, ricomparendo poi nel sequel Guardiani della Galassia Vol. 2
3) Compare tra i personaggi giocabili nel videogame Lego Marvel Super Heroes, con un trofeo a lui ironicamente dedicato.
4) Nella serie Marvel Zombi, più precisamente nello spin-off e crossover Marvel Zombi vs Army of Darkness, appare una versione alternativa di Howard il papero infettato dagli zombi, mangiando il cervello della versione di Ash Williams nativa di quell’universo. Viene rapidamente ucciso da Scarlet Witch e l’originale Ash Williams, protagonista della serie horror de La casa, trovatosi in questa occasione con le controparti zombi dei personaggi marveliani.
5) Compagna di avventure di Howard nella serie a fumetti è Beverly Switzler, modella pornografica salvata dal nostro papero dalle grinfie di uno stregone inter dimensionale. I due diventano partner e talvolta amanti. Nell’adattamento cinematografico dell’86 Beverly è invece presentata come una giovane e deliziosa cantante rock.
6) Sempre per il film Huyck e Katz si occuparono della selezione del cast artistico. Dopo aver audizionato un notevole numero di attrici, cantanti e modelle per il ruolo di Beverly, Lea Thompson fu scelta per la parte anche grazie alla visibilità datale dalla sua apparizione in Ritorno al futuro. Prima di presentarsi ai provini, la Thompson comprò una serie di abiti e completi eleganti ed appariscenti per presentarsi alle selezioni come “un incrocio tra Madonna e Cyndi Lauper”
7) Per immedesimarsi negli attributi fisici di Howard, Huyck e Katz avevano pensato di provinare persone di statura bassa, eventualmente anche attori bambini, idea in seguito abbandonata viste le possibili difficoltà che un tale ruolo avrebbe potuto arrecare a dei bambini e anche perché i montatori non erano in grado di dare un effetto realistico a delle scene giornaliere e serali riprese con attori di statura così diversa. Fu avvicinato Ed Gale, che fu inizialmente rifiutato per via della sua altezza che andava contro le linee guida specificate dai due, ma fu poi preso per eseguire stunts ed entrare nella parte solo durante le riprese serali. Un totale di sei attori fu provinato per la parte.
8) Il primo giorno di riprese, la troupe realizzò quanto scarsa fosse la qualità degli effetti, vedendo come nel collo di alcuni pupazzi fosse possibile intravedere la bocca dell’uomo al loro interno non appena questo parlava. La sequenza della fuga in volo sull’ultraleggero fu una delle più difficili da girare, visto che richiedeva notevoli capacità di coordinazione da parte degli attori, e Tim Robbins e Ed Gale dovettero imparare realmente a pilotare.
9) Nel novembre 2014 è stata annunciata una continuazione della serie omonima. Gli autori sono ai testi Chip Zdarsky e ai disegni Joe Quinones. Howard the Duck segue le vicende del noto papero nei panni di investigatore privato, e sarà impegnato a indagare e risolvere casi misteriosi e folli, e il primo di questi lo vedrà coinvolto in un team-up con la Gatta Nera. Il primo numero è uscito il 4 marzo 2015. Nello stesso anno, durante un incontro con il pubblico al Tribeca Film Festival, George Lucas ha dichiarato che la Marvel sta pensando ad un ritorno di Howard sul grande schermo in un remake del primo film a lui dedicato.
10) Nel 2017 viene pubblicato un fumetto che fonde Howard e Deadpool in un unico personaggio. Deadpool viene inviato dallo S.H.I.E.L.D. a catturare un’entità aliena, ma la missione prende una brutta piega quando Wade si troverà fuso assieme a Howard il Papero, battagliando con lui per il controllo delle loro piume mercenarie. L’opera è sceneggiata da Stuart Moore, ma, sorpresa, sorpresa è stata disegnata da Jacopo Camagni (Nomen Omen), con una nuova copertina inedita dell’autore e colorata da Mirka Andolfo (Contronatura).
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Non prendere impegni per Martedì, dalle 21 in poi in diretta su Nerd Attack, in onda su Radio102, Erick, Jhonny e Francesco intervisteranno Emanuele Ercolani, amico fumettista che ci parlerà del suo lavoro “2 Nerd a Carico”!
Ambientato nei giorni nostri a Roma – anno più anno meno – 2 Nerd a Carico racconta le vicende familiari dei 30-qualcosa-enni Sarah e Alberto alle prese con il figlio adolescente Luka che con loro grande rammarico poco condivide la loro grande passione per il fantastico in tutte le sue forme.
Sarah è stata cresciuta dalla madre americana Mimi a pane, latte e Star Wars e lavora come bartender in un prestigioso albergo romano. Alberto, figlio di Luigi e Agata – lui avvocato, lei professoressa – nella vita fa il nerd di carriera. Lavora part-time a Strategia e Tattica, storico negozio romano di GDR, e mantiene un sito a tema: “Nerdate a Nastro”. Completa il quadretto familiare il gatto Gizmo, una persiana che nei colori ricorda proprio il tenero esserino protagonista di Gremlins.
Con uscita quindicinale, la tavola auto conclusiva racconta un episodio nella vita di Luka, Sarah e Alberto, con occasionali incursioni dei personaggi di supporto Mimi, Luigi e Agata e le comparse dei compagni di classe di Luka e di gioco dei genitori. Dove possibile 2 Nerd a Carico farà riferimento a eventi reali del mondo nerd e non che accadano intorno alla data di uscita della tavola (uscite di film, convention, ecc.).
La prima tavola (Episodio 0) racconta la genesi della storia, quando due giovani Sarah e Alberto s’incontrano e si consolano dopo la prima di Star Wars 1 nel lontano 1999 concependo Luka e legandosi inaspettatamente per la vita.
2 Nerd a Carico è stato ideato e scritto da Daniel de Filippis e portato alla vita dalla mano e l’immaginazione di Emanuele Ercolani per WebComic Contest 2015 di Lega Nerd et all. (Lucca Comics & Games 2015).
Durante la nostra ultima trasmissione su Radio102, il direttore Antonio Mannino ha annunciato in esclusiva ed in anteprima assoluta il primo ospite dell’Etna Comics 2017.
Si tratta del fumettista italiano di fama mondiale Giuseppe Camuncoli.
Autore della Marvel, ha realizzato i disegni per la collana statunitense The Amazing Spider-Man e The Superior Spider-Man. Attivo dagli anni ’90, Cammo ha pubblicato nell’ottobre 2007 la sua prima graphic novel Il vangelo del coyote, su testi di Gianluca Morozzi. A questa seguono l’adattamento a fumetti del romanzo di Luciano Ligabue La neve se ne frega e il seguito della serie creata da Hugo Pratt Gli scorpioni del deserto, entrambi su testi di Matteo Casali. Nel 2008 realizza le matite dello one shot Immortal Iron Fist: Orson Randall and the Death Queen of California e della miniserie X-Infernus per la Marvel Comics. Nel 2009 ha disegnato una breve storia per il terzo Dylan Dog Color Fest su testi di Tito Faraci e alcuni numeri della miniserie Dark Wolverine. È attualmente disegnatore ufficiale della serie DC Comics Hellblazer. Camuncoli ha lavorato al progetto Batman: Europa, ideato appositamente per il mercato europeo, in cui il famoso supereroe visita alcune capitali europee.
Etna Comics annuncia un ospite del mondo dei fumetti di livello altissimo. La fiera, che si svolgerà a Catania da Giovedì 1 a Domenica 4 Giugno, è la quarta esposizione sul mondo videoludico più grande in Italia. Lo scorso anno, l’Etna Comics, ha registrato 73 mila presenze.
Se ci chiamano “nerd” ci sarà un perché, no? Tipetti simpatici dalle abitudini ancor più simpatiche: amanti del fantascientifico, del fantasy, della cultura videoludica, amanti dell’animazione nipponica, delle serie televisive e chi più ne ha più ne metta. Siamo quei tipi capaci di comprare una statuetta di un tizio/a figo/a e cazzuto/a, di metterla in bella vista su uno scaffale e ammirarla in religioso silenzio, felici ed appagati. Siamo quei tipi che andrebbero nel paese del Sol Levante, piazzarsi nel parco di Odaiba e beccarsi molto volentieri tre o quattro giorni di carcere ed un’estradizione per essersi arrampicati su una statua di un Gundam scala 1:1 – ma quando mi ricapita?!. Si, siamo tipi genuini e dalle passioni davvero variopinte. Ma da sempre una di queste ci ha marchiato per generazioni. Che siano americani, italiani, giapponesi, coreani, francesi, belghi, a noi importa davvero poco; noi nerd siamo il fulcro, il cardine in cui gira quella forma d’arte pop, un po’ avanguardista, un po’ retrò, consolidatasi ed affermatasi ormai da quasi mezzo secolo: il FUMETTO.
Che sia arte a tutti gli effetti, non ci sono dubbi. Ma non siamo qui per fare excursus ciceroniani sulla storia del fumetto; e tanto meno non siamo qui ad elargire consigli su cosa si debba leggere o preferire, perché si sa, noi nerd siamo dei tipetti molto selettivi. Sappiamo già cosa vogliamo leggere, in che mondo vogliamo perderci e immergerci ancor prima di aver messo mano all’opera. Le scrutiamo, le osserviamo e, magari, ci documentiamo anche, per scoperchiarne il contenuto, per carpire quale sia stata la fonte d’ispirazione dietro a quel pazzo e visionario dell’autore.
Come Hugo Pratt che diede vita a quell’eccentrico marinaio maltese per dar sfogo a quel suo grande desiderio di prendere il largo in un oceano esotico, anche noi ci perdiamo in un mare di avventure intrise di ogni sorta di epicità e bizzarria. Insomma, ogni pretesto è buono per perderci in qualcosa di alieno a noi o, viceversa, qualcosa di familiare e rassicurante. Dalle poetiche avventure di Corto Maltese, al mistero e all’occulto diDylan Dog di Sclavi; dalle avventure erotiche di Valentina di Crepax, alla prorompente sessualità iconografica dell’arte di Manara.
Che siano seinen o shonen, che siano i celeberrimi supereroi Marvel o DC, che siano gli “anti eroi” come Jeckie Estacado della Top Cow o che sia tutt’altro da questo confusionario elenco, a noi non importa e non deve importarci. Una piccola nota stonata, però, si trova sempre. Si sa, ormai si predilige l’uso della rotella e dei tasti del mouse per leggere un qualsivoglia fumetto o manga. Si è perso quel piccolo ed infinitesimale gesto di recarsi in un’edicola o in una fumetteria, respirare a pieni polmoni l’odore della carte e perdersi nella scelta del volume o dell’edizione da acquistare o che si cercava già da tempo. Siamo nell’era del digitale è vero, ma certi retaggi, certe piccole tradizioni dovremmo continuare a conservarle, a viverle per la prima volta o a riviverle se stavamo per dimenticarcele. Quindi, cari nerd, se avete un attimo di tempo, uscite di casa, sgranchitevi le gambe e passate dalla prima fumetteria che vi capita a tiro ed entrandoci, fate un bel respiro, perché quello che sentirete sarà l’odore di un’arte che ci ha segnato nel profondo. Non abbiate paure di tagliarvi un dito con la carta, ne potrebbe valere la pena.
Pur essendo relativamente giovani, i fumetti sono un’evoluzione di una delle più antiche forme d’arte mai realizzate dall’uomo. Nati ufficialmente nel 1865, con la striscia chiamata The Yellow Kid, i fumetti sono entrati lentamente ma inesorabilmente nella società. Oggi sono accettati come forma d’arte a tutti gli effetti, e non più come “una cosa da bambini”, tanto che alcuni lavori toccano tematiche serie e profonde.
Quindi, che siate dei neofiti, delle nuvole parlanti o lettori navigati, questa è la lista delle Graphic Novel (o libri a fumetti) che vi consigliamo di leggere prima di morire:
10. Daredevil: Man Without Fear
Con i testi di Frank Miller e i disegni di John Romita Jr , questo volume racconta l’origine del difensore di Hell’s Kitchen: Daredevil: l’uomo senza paura. La vita del giovane Matt Murdock è stata irrevocabilmente alterata dopo essere stato accecato da delle sostanze radioattive, mentre salvava la vita di un uomo anziano. Come risultato il giovane Matt scoprì di aver acquisito super sensi e super agilità proprio grazie all’incidente che lo privò della vista. Daredevil: the man without fear è il racconto del primo anno di attività di uno dei supereroi più popolari della Marvel Comics. Un fumetto maturo e crudo che rende onore al suo genere.
9. 300
Altro piccolo gioirello dello scrittore/disegnatore Frank Miller con i colori di Lynn Varley, 300 racconta l’eroica impresa dei soldati spartani che combatterono contro l’impero persiano alle Termopili . La storia si concentra su Re Leonida , il giovane soldato Stelios e il narratore Dilios per evidenziare imponente durezza e valore degli Spartani. Il racconto di Miller e l’arte di Varley sono eccezionali, le scene di combattimento sono particolarmente potenti e dirette.
8. V per Vendetta
Scritto da Alan Moore e disegnato da David Lloyd, V per Vendetta è un potente racconto epico sulla perdita della libertà e dell’individualità. Moore ci propone un racconto avvincente delle linee sfocate tra il bene o il male ideologico, in un mondo in cui, le libertà personali e politiche sono inesistenti. Insieme a Watchmen e Dark Knight Returns, V per Vendetta è spesso considerato uno dei capisaldi moderni dei fumetti che ha reinventato i fumetti per un pubblico adulto e maturo . Scritto come risposta alla politica di destra del 1980 rimane estremamente potente oggi. La storia si svolge in una Inghilterra totalitaria a seguito di una guerra devastante che ha cambiato la faccia del pianeta. Questo incredibile romanzo grafico mette in luce un misterioso uomo in una maschera di porcellana bianca e la sua giovane protetta mentre combattono oppressori politici attraverso il terrorismo e atti apparentemente assurdi.
7. Kingdome Come
Uno dei più superbi lavori dello scrittore Mark Waid e dell’artista Alex Ross. Ambientato nel futuro della DC Universe, Kingdom Come è una pietra miliare del mondo dei fumetti supereroistici. Trama avvincente, intelligente e realistica, Kingdome Come non ha paura di mostrare al lettore lo scontro tra gioventù ed esperienza, tradizione contro il cambiamento Questa cupa storia si chiede che cosa definisce un eroe in un mondo inesorabilmente fuori controllo. Superman, Batman , Wonder Woman e i loro coetanei si trovano contro una nuova generazione senza compromessi, e il loro conflitto finale determinerà niente di meno che il futuro del pianeta. Una nota particolare va dedicata alle meravigliose tavole dipinte a mano da Alex Ross.
6. Batman: the Killing Joke
Un classico racconto di Batman da due delle più grandi leggende del mondo dei fumetti. Senza dubbio la storia definitiva sul Joker. Uno dei lavori più belli e influenti del mondo dei supereroi. Una graphic novel ricca di intensi dialogi ritmati, scritti con grande maestria da Alan Moore e disegnati con arte dal pittore Brian Bolland. Il Joker fugge nuovamente dall’Arkham Asylium – e irrompe nella casa del commissario di polizia Jim Gordon, sparando a sua figlia Barbara – l’ex Batgirl – paralizzandola per la vita, per poi rapire proprio Jim Gordon e tentando di farlo diventare pazzo come il Joker stesso.
5. Marvels
Benvenuti a New York. Qui , esseri umani in fiamme camminano o volano per le strade, uomini in costumi coloratissimi scalano palazzi di vetro e cemento come farebbero gli insetti e creature provenienti dallo spazio minacciano di divorare il nostro mondo . Questo è l’Universo Marvel , dove l’ordinario e il fantastico interagiscono quotidianamente . Questo è il mondo delle Meraviglie, questo è Marvels. Scritto da Kurt Busiek e superbamente dipinta da Alex Ross, Marvels ritrae la vita ordinaria in un mondo pieno di superuomini in costume, ma raccontati dal punto di vista dell’uomo comune, che conduce la propria vita senza neanche sapere cosa voglia dire avere un super -potere. Ogni numero, quest’opera è composta da 12 volumi, presenta una varietà di dettagli minuti dei più famosi ed infami eventi del Marvel Universe .
4. Superman Red Son
Scritto dal pluripremiato Mark Millar, e disegnato dagli artisti Dave Johnson e Kilian Plunkett , Red Son risponde in maniera originaria, alla domanda che tutti i lettori di fumetti e Lex Luthor in primis , si sono sempre chiesti: E se Superman prendesse il controllo del mondo? Ambientato in una realtà alternativa Superman è l’incubo dell’America! Che cosa succederebbe se l’astronave che trasportava Superman si fosse schiantata sul lato sbagliato della cortina di ferro? E se il bambino fosse cresciuto fino a diventare il braccio destro di Stalin? E se il genio folle di Lex Luthor fosse stato impiegato dal governo degli Stati Uniti di sviluppare la propria contromisura contro l’Uomo d’Acciaio, trasformando la guerra fredda in calda ?! Pieno di personaggi storici e di una serie di supereroi familiari , tra cui Batman e Wonder Woman come non li avete mai visti prima , questa superba graphic novel mostra che cosa potrebbe fare realmente l’uomo d’acciaio se davvero volesse.
3. Watchmen
Uno dei capolavori assoluti dello scrittore Alan Moore. Disegnata da un eccellente Dave Gibbons, Watchmen è un giallo intenso e complesso con personaggi indimenticabili, che esplora i temi del potere assoluto, l’amore e la follia del mondo e dei fumetti. E’ l’unica graphic novel ad essere stata inserita in 100 migliori romanzi del Time Magazine. E’ semplicemente uno delle più influenti graphic novel di tutti i tempi. Watchmen ha di fatto ridefinito ciò i fumetti sui supereroi possono essere, creando un mondo indirizzato ad un pubblico adulto, avvincente con una trama labirintica e un colpo di scena finale degna di un romanzo di Sherlock Holmes. Ambientato nel 1980, la storia segue un gruppo eterogeneo di supereroi in costume in un universo alternativo in cui gli Stati Uniti sono ancora nel pieno della guerra fredda con l’Unione Sovietica. Rorschach, un vigilante mezzo psicotico deve convincere i suoi ex compagni di squadra, ormai di mezza età e in pensione, che ha scoperto un complotto per uccidere i rimanenti supereroi – insieme a milioni di civili innocenti … Una volta riuniti, i ‘Watchmen’ superstiti sapranno sufficienti per evitare una apocalisse globale?
2. Maus (Maus: A Survivor’s Tale)
Maus è l’opera autobiografica di Art Spiegelman . Raccontata utilizzando l’autore stesso come narratore, Maus è la storia completa di Vladek Spiegelman , un Ebreo polacco , che vive e sopravvivere nell’Europa di Hitler. Affrontando l’orrore della Shoah attraverso animali antropomorfi (gatti/nazisti ed ebrei/topi) Spiegelman cattura la realtà quotidiana di paura nei ghetti ed è in grado di esplorare il senso di colpa, e la straordinaria sensazione di sopravvivenza. Spiegelman, che nel fumetto porta il suo stesso nome: Art, decide di narrare la storia del padre Vladek, per poterla tramandare alle generazioni future, proprio come la sua controparte cartacea, per poterla narrare anche alle generazioni future. Vincitore di un Premio Pulitzer e numerosi altri premi, Maus è un classico contemporaneo di importanza incommensurabile. Decisamente una delle Graphic Novel più importarti di sempre.
1.Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro
Nessuna storia di Batman è probabilmente più importante di quella di Frank Miller The Dark Knight Returns. Uscito nel 1986, è stato responsabile per il ringiovanimento di Batman come il buio, meditabondo personaggio che conosciamo oggi – e per l’industria dei fumetti nel suo complesso. Batman rappresentava tutto ciò che era sbagliato nei fumetti e Miller si addossò il compito di prendere in mano in cavaliere oscuro e trasformalo da discutibile e ironico personaggio dei cartoni animati per bambini in un eroe de e per i nostri tempi. Questo è il racconto dello sforzo di un uomo torturato per salvare una città sprofondata nel caos. Un vecchio da tempo consumato fisicamente dalla lotta, in conflitto nell’accettare un nuovo Robin, mentre affronta l’ultima generazione di psicopatici, criminali iper-violenti. vecchi nemici, come il Joker e Due Facce e … vecchi amici che si schierano sia al suo fianco che contro. Il Cavaliere Oscuro è un successo su tutti i livelli. Mantiene intatti gli elementi fondamentali del mito di Batman: Robin, Alfred il maggiordomo, il commissario Gordon, e la più classica della galleria dei cattivi del difensore di Gotham. Il libro è un’opera d’arte con disegni crudi e pungenti, ambientazioni claustrofobiche e psichedeliche. Il ritorno del Cavaliere Oscuro è fondamentalmente una grande storia: Gotham City è un inferno sulla terra, bande di strada vagano incontrollate, ma non ci sono più eroi. Il degrado è onnipresente. Un vecchio Bruce Wayne ormai troppo stanco dovrà ancora una volta indossare gli abiti del pipistrello per salvare Gotham da se stessa! Il ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller è la storia di come dovrebbe essere Batman in tutto e per tutto.