C’è stata molta polemica sul nuovo capitolo della saga di 007 dalla canzone usata per i titoli di testa di Sam Smith (Writing’s On The Wall) bravo ma con un timbro vocale piuttosto insolito (che per molti non regge il confronto con la Skyfall di Adele); a Bond stesso, Daniel Craig ha dichiarato che avrebbe preferito tagliarsi i polsi piuttosto che interpretare nuovamente la spia più famosa del cinema. La paura e il conforto dei fan era proprio il regista Sam Mendes, già regista di Skyfall. La paura era legata al titolo stesso, in questo nuovo ciclo di rilancio di un franchise apparentemente indistruttibile, il Regista ha scelto un titolo veramente d’effetto: Spectre! Nei vecchi film di 007, il mondo e quindi James Bond, avevano un nemico terribile quanto invisibile: La SP.E.C.T.R.E. (acronimo di Special Executive for Counter-intelligence, Terrorism, Revenge and Extortion), in questa nuova veste la fantomatica organizzazione perde il suo acronimo e diventa una sorta di multinazionale del crimine, dove non mancano le riunioni del consiglio d’amministrazione, che sotto certi punti di vista non risulta difficile credere che sia simile a quelle realmente tenute dalle grosse multinazionali. Eppure Spectre è un film che rispetta la ricetta di un film di bond al 100%: location ricercatissime, riprese in giro per il mondo (Londra, Roma, Tangeri), acrobazie spettacolari, intrighi impossibile, cambi di costume inconcepibili, l’elemento comico (accomunate al bravissimo e giovanissimo Ben Whishaw nel ruolo di Q) e una trama che è allo stesso tempo assolutamente assurda eppure stranamente soddisfacente, il tutto condito con tecnologia avveniristica.
Nel film un messaggio criptico dal passato, manda Bond sulla strada per scoprire una misteriosa e sinistra organizzazione. Mentre M combatte le forze politiche per mantenere in vita i servizi segreti e il programma 00, Bond si ritrova a dover scavare dietro una fitta rete di inganni per rivelare una terribile verità.
Daniel Craig nel ruolo di Bond (scelta che chi scrive non ha mai digerito) è gradevole, pur interpretando un bond più casinista che gentleman, ma Craig viene accompagnato da un cast di tutto rispetto Ralph Fiennes è Gareth Mallory, il nuovo M, Naomie Harris è Eve Moneypenny, segretaria di M., Léa Seydoux è Madeleine Swann, psicologa in una clinica privata sulle Alpi e figlia di Mr. White (dal film Quantum of Solace), Dave Bautista è Mr. Hinx, assassino e membro importante dello SPECTRE. Appunto doveroso va al bravissimo Christoph Waltz, che interpreta Franz Oberhauser, una misteriosa figura all’interno di SPECTRE che afferma di avere un legame personale con Bond.
Ma la nota dolente (per me) è Monica Bellucci, che interpreta il ruolo di Lucia Sciarra, la vedova di un criminale ucciso da Bond, per fortuna, la Bellucci rimane sullo schermo per poco meno di 10 minuti. La pellicola è un omaggio moderno al più classico James Bond. Pieno di riferimenti al ai film interpretati da Sean Connery e Roger Moore. Contemporaneamente però non mancano gli omaggi a Cristopher Nolan grazie anche al supporto di Hoyte Van Hoytema, già direttore della fotografia per Insterstellar. E’ pressoché certo che Daniel Craig non tornerà a vestire i panni di James Bond, se questa fosse effettivamente la sua ultima volta, questa pellicola sarebbe il perfetto epilogo per un ciclo narrativo che, a torto o ragione ha effettivamente fatto risorgere, per il nuovo millennio, il mito di 007.
Per i nerd sono 4 occhialini su 5.