Siamo oramai nel 2016, la tecnologia e la qualità dei servizi offerti al consumatore avanzano in maniera prepotente e costante ma, dando una rapida occhiata ai gruppi Facebook legati a cinema, serie tv o similari, si trova sempre la persona X che chiede:
Link BB streaming ita. plis (Traduzione: Potreste gentilmente fornirmi un link ove guardare la serie Breaking Bad in streaming? Grazie per la cortese attenzione.)
Ovviamente la frase scritta sopra è a mero scopo esemplificativo… può capitare che non sia Breaking Bad la serie cercata..
Ricolleghiamoci quindi al titolo di questo libero pensiero: oggi, nel 2016, ha ancora senso lo streaming illegale?
Parliamoci chiaramente, le piattaforme di streaming online on demand sono oramai numerose ed estremamente concorrenziali, di semplice ed immediata fruizione e disponibili praticamente su qualsiasi dispositivi elettronico, dalla Smart TV alle console da gioco ai cellulari. Quest’ultimi due elementi, inoltre, non necessitano nemmeno di essere di ultima generazione. Manca poco che siano incorporate anche nei frigoriferi!
Di solito, le principali accuse che si muovono ad esse sono la non gratuità del servizio e la mancanza di determinati elementi all’interno del catalogo. La prima si può risolvere in maniera semplice e veloce: ci si può permettere di pagare venti euro ogni due mesi per collegarsi ad Internet e non ci si può permettere l’enorme ed immondo sperpero di ben tre euro al mese per streaming sicuro, veloce e privo di pubblicità? Non voglio né devo fare i conti in tasca alle persone, ma sinceramente questa accusa mi sembra al limite del ridicolo.
La seconda, invece, ha già un suo fondamento. Questi servizi, se pur raggruppati tutti insieme, non possono materialmente avere al loro interno tutto ciò che è desiderato dagli utenti. Soprattutto in Italia, dove bisogna destreggiarsi in una foresta di copyright ed esclusive da parte di svariate emittenti, la situazione si complica e spesso, per film o serie TV (magari più vecchie e di più difficile reperimento), di cui non si trovano più nemmeno le VHS (ve le ricordate?), ci si deve obbligatoriamente rivolgere allo streaming illegale. Infatti, badate bene, io non condanno lo streaming nella sua totalità così come non ho mai condannato in toto l’emulazione di vecchi videogiochi. In un certo qual modo, essi ci permettono quasi di preservare una serie di creazioni che, nel tempo, andrebbero inevitabilmente o accidentalmente perse (se fosse esistito lo streaming a quei tempi, oggi probabilmente avremo una novantina di episodi in più della serie classica di Doctor Who).
Diamo ora una veloce occhiata alle maggiori piattaforme di streaming, partendo ovviamente da lui, Netflix, ultimo arrivato in Italia ma che ha già conquistato una buona fetta di pubblico arrivando a contare più di centomila abbonati. Società americana nata noleggiando DVD e videogiochi, offre oggi un catalogo vastissimo ed in continuo arricchimento contenente serie di produzione e pubblicazione esclusiva di altissima qualità, streaming fino a 4K ed il tutto ad un costo irrisorio. Infatti, la società offre e promuove la condivisione dell’account in modo da dividere i costi tra i nostri amici. Così un account da dieci euro che permette la visualizzazione contemporanea da due diversi dispositivi diventa un account da cinque euro. Uno da dodici euro, che consente fino a quattro diversi dispositivi connessi, diventa da soli tre euro dividendolo con altre tre persone. Casomai aveste dei dubbi, sfruttate il primo mese del servizio, è gratis!
Molto interessante è anche l’offerta di Infinity, servizio di streaming on demand appartenente al gruppo Mediaset, disponibile, così come già detto sopra e così come Netflix, praticamente ovunque. Dopo quindici giorni di prova gratuita potete decidere se sottoscrivere il servizio o meno, al costo di otto euro al mese, questa volta non divisibile tra amici. Un prezzo leggermente più alto per un’offerta che comprende però anche il sistema Download&Go, che permette di scaricare un film e guardarlo offline. Ovviamente sono posti dei limiti al tutto, ma rimane sempre un’ottimo servizio con un vasto catalogo, tra cui dominano soprattutto i film.
Leggermente diversa è l’offerta proposta da Sky Online. Dopo il classico mese di prova gratuita si può scegliere di sottoscrivere uno o più ticket mensili, divisi in Cinema, Intrattenimento e Calcio. I primi due a dieci euro al mese, il terzo a venti euro al mese. Come dice il nome stesso, il primo ticket è dedicato ai film, il secondo alle serie TV e l’ultimo dedicato agli eventi sportivi. Catalogo vasto, ottima lista di canali ad un prezzo, però, decisamente più elevato rispetto alle concorrenti.
Per gli appassionati di anime, poi, è impossibile non citare siti come VVVVID o Crunchyroll. Essi, a differenza dei primi di cui ho parlato, sono gratuiti, elemento che si ripercuote però sull’offerta all’utente. Infatti, nel caso di VVVVID, è presente l’inserimento di pubblicità all’interno dei video e richiede obbligatoriamente la disattivazione AD Block mentre Crunchyroll, con il suo piano base, propone una visione limitata di anime e manga, a 480p e con pubblicità, offrendo al contempo un servizio premium, a pagamento.
Io sono uno degli abbonati a Netflix e, dopo circa tre mesi di sottoscrizione, posso dire di essere pienamente soddisfatto. Divido l’account con un mio amico, mi godo una bella lista di serie TV e film e non devo sbattermi ogni sera a cercare link per trovare le puntate della serie TV che seguo in quel momento, destreggiandomi tra decine di finti pulsanti “Download”/”Streaming”, con svariate pagine pop up che compaiono dal nulla, strani reindirizzamenti a siti serbocroati, rischi inutili e buffering che sembrano non sparire mai (usando pure una connessione venti mega.. certi player sono infernali). Preferisco di gran lunga distendermi sul divano, prendere il pad della PS4/Wii U/Xbox One/Ps3/Chromecast o qualsiasi altro dispositivo dove sia fruibile Netflix, distendermi e godermi tranquillamente le mie serie in rigoroso e granitico 1080p.
La parola, adesso, a voi. Cosa ne pensate?